Piano del traffico: otto rotatorie, sette aree a 30 orari, piste ciclabili, auto navetta

Obiettivo alimentare la mobilità alternativa, finora a livelli molto bassi. Progetto di collegamenti senza guidatore tra Baldaccio e piazza della Badia

Il sindaco e il gruppo del piano della mobilità

Il sindaco e il gruppo del piano della mobilità

Arezzo, 23 maggio 2018 - Ma oltre alle nuove indicazioni su dove fermare la macchina, cosa cambierà mentre è ancora in movimento? Non tutto ma di tutto. Sulle infrastrutture il grosso degli interventi annunciati è quello che ormai stava entrando in fase operativa, anche grazie al bando delle periferie. In arrivo ci sono sette rotatorie: le due di Ponte a Chiani, il cui cantiere già appaltato partirà tra un mese, quella doppia all’incrocio tra via dei Carabinieri e via Salvemini, quella tra via Dante e via Romana, quella in via Benedetto da Maiano e quella alla Parata.

Ma occhio, perché in realtà le rotatorie saranno otto: impossibile dimenticare quella più impegnativa, il maxi-cantiere da tre milioni e 350 mila euro per trasformare lo svincolo di via Fiorentina. Anzi nove, perché con la doppia canna del Baldaccio quella attuale sarà quasi raddoppiata.

Le altre mosse sono il prolungamento della tangenziale alla Catona e le bretelle che dal parcheggio Tarlati porteranno di qua in viale Santa Margherita e di là in via Buonconte. Preliminari all’idea forse più efficace del bouquet: togliere il semaforo in fondo a via Tarlati e quindi allentare la morsa del traffico che paralizza la strada. Per quanto rispetto a dieci anni fa abbia persoil 20% di passaggi, tutta gente che deve aver capito che è meglio girare al largo. In centro l’obiettivo è di rafforzare la pedonalizzazione.

Non si parla per ora di un ampliamento di Ztl ma di una blindatura dei varchi elettronici. Definitiva conferma che ce ne saranno nove in uscita: quelli più temuti dai commercianti, che già registrano con le limitazioni al carico e scarico, una diminuzione di afflusso di quasi il 7%. E poi una rete di provvedimenti per venire incontro a chi, per ora in minoranza e in futuro vedremo, gira in bicicletta.

Le aree con limitazione della velocità ai 30 orari diventeranno otto. Oltre a quella della città murata, già in vigore, ci saranno via Fiorentina, Saione-via Trasimeno, l’area del tribunale, Tortaia, l’ospedale, il Giotto e la cittadella dello sport. Limite a 30 significa muoversi su strade dove la viabilità ordinaria e quella ciclopedonale si incrociano fino a dover evitare di entrare in rotta di collisione.

E poi il rafforzamento delle piste ciclabili. Sette tratti nuovi, anche se in tutto per una lunghezza di appena due chilometri: dal Baldaccio al Rossellino e a via Leoni, viale Giotto, dal Mecenate a via XXV Aprile, via Alfieri, il tratto delle scuole dalla Severi a via Chiarini, via Pisacane e il tratto da viale Benedetto da Maiano a viale Mecenate. Manca ancora la ricucitura tra Guido Monaco e le mura, forse in futuro. Totalmente pedonale piazza della Repubblica e una velostazione, sorta di stazione ciclabile, snodo per il noleggio di tutti i mezzi alternativi.

E poi la chicca: le auto elettriche senza guidatore impegnate a fare da navetta dal Baldaccio a piazza della Badia. Fatte apposta per muoversi nel traffico, due minuti dalla partenza all’arrivo. Un salva-Baldaccio di terza generazione: vuoto quando era gratis, vuoto con i minibus gratuiti, prova a solleticare con questa funivia senza fune. L’ennesimo modo per dire: guardate quanto è vicino il centro. E scatta l’ultima sfida al muro delle distante percepite