Pd all'attacco: "Fondazione cultura illegittima, dov'è il parere della Regione?"

Caneschi: "Le modifiche alla Guido Monaco devono passare al vaglio dell'ente che ne ha il controllo. In consiglio si è parlato solo dell'incontro con un dirigente: quello sbagliato"

Alessandro Caneschi

Alessandro Caneschi

Arezzo, 20 aprile 2018 - “Siamo alle solite: questa amministrazione comunale si dimostra ancora un volta un gruppo di dilettanti che prende decisioni avventate sulla pelle dei cittadini” commenta il consigliere comunale Pd Alessandro Caneschi. Il tema questa volta è la cosiddetta “Fondazione Cultura”.

“Il 23 febbraio il Consiglio comunale ha proceduto alla modifica dello statuto della Fondazione Guido d'Arezzo venendo meno alle procedure di legge relative alla partecipazione della Regione nelle Fondazioni” spiega Caneschi. Riavvolgiamo il nastro: già nel 1983 la Regione ha promosso la costituzione della Fondazione Guido d'Arezzo, investendo cento milioni di lire per concorrere alla formazione del fondo di dotazione. Per questo motivo la legge riconosce alla Regione il controllo della Fondazione.

“Fino a questo momento il ragionamento è abbastanza semplice, probabilmente non per la maggioranza di destra dell'amministrazione aretina che con la delibera del Consiglio comunale di Arezzo del 23 febbraio ha provveduto ad approvare modifiche allo Statuto della Fondazione “Guido d’Arezzo” per strutturarla quale soggetto attuatore di funzioni proprie dell’amministrazione comunale nell’ambito delle politiche culturali. In poche parole, trasferendo alla Fondazione ogni competenza in materia culturale” aggiunge Caneschi.

“Già a suo tempo avevamo manifestato al Consiglio comunale, al sindaco e alla giunta, oltre le perplessità sul merito dell’iniziativa, specifiche eccezioni circa l’assenza, nel percorso di esame delle modifiche allo Statuto della Fondazione che vede come socio fondatore la Regione, detentore della quasi totalità del fondo di dotazione e la Provincia di Arezzo” spiega il consigliere del PD.

“In quel contesto il segretario generale del Comune ci rispose che (così come riportato al verbale della seduta): “ Per quanto riguarda la Regione Toscana, noi siamo andati con l’architetto Barbetti più volte, perché le modifiche statutarie sono soggette all’approvazione della Regione, quindi abbiamo avuto almeno due o tre contatti con il dirigente che mi pare si chiamasse Bonanni. Esatto. Abbiamo mandato a loro le proposte statutarie, tra l’altro il parere loro ce lo danno dopo che la Fondazione avrà approvato le modifiche, ma dai colloqui che abbiamo avuto il parere sarà favorevole”. Peccato che l’interlocutore citato nel dibattito dal segretario generale risulti non essere quello competente” continua Caneschi.

“In Consiglio non ci è stato dato modo di conoscere la volontà degli altri soci privando di legittimità il processo di trasformazione della Fondazione” commenta il segretario comunale del PD. “Non possiamo che ringraziare la vicepresidente del Consiglio regionale Lucia De Robertis che ci ha aiutato nel fare luce su questa vicenda che a nostro parere dimostra ancora una volta il pressappochismo della maggioranza.

E' davvero grave – aggiunge - la mancata conoscenza da parte del sindaco e di questa amministrazione comunale della normativa regionale in materia di partecipazione della Regione Toscana alle Fondazioni, ignoranza che sottende una preoccupante negligenza da parte dell’amministrazione stessa.

Per questo motivo nel consiglio comunale del 24 aprile chiederemo se non ritengano opportuno procedere alla proposta di revoca della deliberazione di consiglio comunale del 23 febbraio” conclude Caneschi. In pratica, è la linea del Pd, se crei una fondazione nuova, come è  avvenuto per il turismo, è un conto: ma se modifichi lo statuto di quella della quale la Regione era socio fondatore dalla Regione devi passare, fin dall'inizio e quantomeno con un parere. Vedremo la risposta del Comune