Pasticcio rifiuti: passivo a oltre 4 milioni, contrasti tra soci, gestore senza presidente

Parte pubblica e privati ormai al muro contro muro. E ora la sfida si sposta anche sui commissari

Sei ad Arezzo

Sei ad Arezzo

Arezzo, 14 giugno 2018 - Ammontano a 4,2 milioni di euro le perdite di Sei Toscana: i dettagli emergono il giorno dopo il consiglio di amministrazione che ha preso atto delle dimissioni del presidente Roberto Paolini e ha adottato il bilancio del 2017. Lo stesso Paolini da qualche giorno aveva annunciato la sua decisione ad alcuni rappresentanti del Cda e dei soci di «Sei», evidentemente stanco per una situazione sempre più complicata. La società adesso sembra un treno senza guida. Il gestore unico dei rifiuti della Toscana Sud, tre province e 105 Comuni, ha tutti contro.

E non è semplice gestire un appalto pubblico, della durata di 20 anni, da 3,4 miliardi di euro. La zavorra del bilancio è l’ultimo tassello, e le cifre, cone ha spiegato il presidente di Aisa Athos Vestrini, sarebbero state ancora più pesanti senza alcune correzioni - del tutto legittime - effettuate in corso d’opera. A questo punto o salta Sei Toscana o rischia il servizio pubblico: le due anime della grande azienda non si parlano più. Il socio pubblico, rappresentato da Sienambiente e Aisa, detiene poco più del 30% delle quote, il resto è saldamente in mano alla parte privata.

Con un socio di maggioranza relativa, la fiorentina Sta spa, che tiene le redini: un socio che esprime quasi tutto il cda e l’aamministratore delegato Marco Mairaghi. Quel consiglio che ha forzato la mossa, andando ad approvare il bilancio in rosso, senza il presidente. E ora sarà guerra il 29 giugno, quando si riunirà l’assemblea dei soci di Sei, per approvare il bilancio della discordia. Il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, che è anche presidente dell’Ato, ha già chiesto ai soci pubblici di non approvare quei conti.

Determinanti in sede di assemblea potrebbero essere le posizioni di Cooplat ed Ecolat: i due soci sono attualmente sospesi dal voto perché non hanno ancora regolarizzato la loro presenza nelle quote sociali, sostenendo il primo aumento di capitale. In realtà lo avrebbero fatto negli ultimi giorni, teoricamente tornando al precedente peso azionario (versando nel comnplesso circa 2,2 milioni); ma Sta spa ha negli stessi giorni esercitato il diritto di acquisto delle quote inoptate.

E dunque potrebbe profilarsi un nuovo contenzioso legale, stavolta davanti al tribunale delle imprese di Firenze. Questione non da poco: se Cooplat si allea con Aisa e Sienambiente, allora la maggioranza torenerebbe in mano pubblica. In guerra con Sei sono poi Ato Toscana Sud e i Comuni, che di fronte al dominio del socio privato, chiedono al prefetto Armando Gradone e all’Autorità nazionale Anticorruzione di prorogare il commissariamento della società, in scadenza il 31 luglio. La richiesta è di affidare il controllo del contratto di servizio ancora ai tre tecnici nominati dal prefetto di Siena, Salvatore Santucci, Paolo Longoni e Maurizio Galasso.