Pasqua amara: tre morti In 800 saranno al Palaffari per la maxi-vaccinazione

Prima giornata a pieno regime. Le porte della struttura aperte fino alle 23. I contagi in frenata, di nuovo sotto quota cento. Virus quasi fuori dalle Rsa

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di Alberto Pierini

EZZO

Pasqua al Centro Affari. Forse le gite fuori porta erano un po’ più accattivanti, se non altro come panorama. Ma di questi tempi è il miglior regalo che si possa ricevere, perfino per la grande festa. Arezzo Fiere infila una delle prime giornate a pieno regime: la sede era nata per ottocento vaccinazioni al giorno, non se le è quasi mai potute permettere. E il destino vuole che le metta a segno il giorno di Pasqua. E poco prima che il centro venga chiuso, per essere sostituito dal Teatro Tenda.

Ma intanto oggi l’ago va: è la Pasqua alternativa di un anno tutto in salita. Prenotazioni fin dalle 8 e avanti fino a sera inoltrata. Le previsioni è che la seduta possa essere conclusa tra le 22 e le 23, probabilmente con qualche riserva, la possibilità che qualcuno salti c’è sempre. Ottocento oggi e ottocento domani: un’accelerazione importante, anche se siamo lontani dai ritmi sognati a gennaio.

A ieri sera le prime dosi erano salite ad Arezzo a 43241: equivalgono al 12,6% della popolazione totale e a circa il 15% di quella vaccinabile, dalla quale vanno tolti, almeno per ora, i ragazzi sotto i 18 anni. La partita è ancora lunga. Quella più importante resta intorno agli anziani e in particolare agli ultra ottantenni. Il report quotidiano che la Regione garantiva finora su questo settore della vaccinazione, nel quale abbiamo perso colpi su colpi, è stato improvvisamente sfrondato: non esistono più i dettagli preziosi che finora indicavano provincia per provincia quale fosse il ritmo dei medici di famiglia, ai quali gli anziani sono affidati quasi in esclusiva.

E una delle classifiche nelle quali, fatti salvi i ritardi di tutta la regione, Arezzo primeggiava, seconda solo a Firenze. Un colpo di spugna e via. E’ vero che stiamo recuperando anche a livello regionale (sulla vaccinazione assoluta Gimbe ci metteva ieri al quinto posto in Italia) ma questo non significa perdere il polso dei territori.

Per i fragili ieri la Asl ha convocato quelli della fascia A, la più delicata. Per la fascia B (tra cui gli obesi, una delle categorie più a rischio in fasce d’età più giovanili) siamo in attesa vengano riaperte le prenotazioni: rimarrà la piattaforma alla quale iscriversi ma non nei confini della riffa di pochi giorni fa

Intanto il contagio decelera: lo ha fatto tutta la settimana, fornendo cifre per quattro volte sotto quota cento. La quarta proprio ieri: 95 in tutto, dato sotto le zone rosse. E Arezzo comincia ripetutamente a posizionarsi tra le province meno penalizzate. visto che in regione i numeri restano alti. Dove il quadro è più pesante è sul fronte delle vittime.

Anche ieri tre. E due sono tra i morti più giovani da inizio pandemia: avevano entrambi 61 anni, un uomo e una donna, naturalmente ricoverati al San Donato. Poi in serata è arrivata la terza tragedia: una vecchia signora di 90anni. Il destino, a lei come agli altri, ha strappato via l’ultima Pasqua. Un bilancio ogni giorno più pesante, come raccontavamo ieri: e che rischia di allungarsi per settimane, fino a quando il calo dei casi non sarà sostanzioso. In città calano ma siamo comunque a 36, le altre punte come al solito si trovano in Valdarno. Chiara una conferma: nelle Rsa la ritirata dei contagi è travolgente, A ieri ne rimanevano una decina, tutti di vecchia data. I vaccini faticano a moltiplicarsi: ma funzionano. Non è poco.