Parla l’Africa: due artisti e le loro opere in dialogo coi grandi aretini

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Parla l’Africa. Anzi dipinge, in punta di pennello. Affidandosi a due degli artisti migliori del continente nero. E sui quali Fabio Migliorati, il curatore con Alessandro Romanini, apre una finestra intrigante, da una parte all’altra del Mediterraneo. Sono Aboudia e Yeanzi, che qui lavorano perfino a quattro mani, "come due affiatati pianisti con le mani sporche di colore". Una mostra che si inaugura domani a mezzogiorno, promossa da Lis10 Gallery con VOGA, nel nuovo spazio di via Cavour 5.

Due artisti ivoriani, protagonisti prima alla Biennale di Venezia e poi a quella di Dakar. E di parola: avevano promesso prima di sbarcare in piazza San Marco che avrebbero esposto ad Arezzo, per immergere le loro opere fra i capolavori di Vasari e Lorenzetti, a due passi da Cimabue e da Piero. Ed eccoli qui, puntuali. Non prendono quadri a caso: ma quelli che hanno immaginato e spesso creato qui.

Non a caso la mostra si chiama "In transit", forse noi avremmo detto in cammino. Passeggiate aretine, anche ideali, dedicate alla discussione sui capolavori del Rinascimento toscano.

E’ un ciclo di dipinti su tela e su carta. Trattano i colori e le linee quasi come una macchina fotografica: gli servono a inseguire i gesti che raccontino meglio l’arte e la cultura contemporanea africana. Il movimento come ispirazione, dalla migrazione alla scoperta di se stessi, dalla cultura alla lingua. In un viaggio che unisce al loro Paese il fascino degli altri 53 che disegnano l’Africa. Segni che diventano rituali, gesti, spesso malfermi per dare il senso del movimento o quello di valori continuamente rimessi in discussione. Ma capaci di amalgamare nelle loro tinte il passato e il futuro. Aboudia ha una "pittura per indizi", cerca il dialogo e il gusto del fare. Yeanzi punta sullo stile grafico.

Il primo sceglie l’arte per l’arte, richiama l’America del graffitismo, l’altro cerca soluzioni più auliche, quasi delicate e decorative. Insieme raccontano due volti dello stesso mondo: e forse della loro anima.