Panno, arriva il ministro Vertice contro la chiusura

Il titolare del lavoro Orlando a Soci per incontrare dipendenti e amministratori. Ceccarelli: "Imprenditori interessati, ora la sintesi". Scadenza del 30 settembre

Migration

di Lucia Bigozzi

E’ l’uomo che a questo punto della vicenda può bloccare la clessidra dei licenziamenti collettivi e della cancellazione del Panno Casentino dalla storia della vallata e dai mercati internazionali che lo richiedono. Il conto alla rovescia è iniziato, il 30 settembre è il giorno in cui potrebbero finire 18 posti di lavoro (un centinaio nell’indotto) e una storia identitaria. A Soci stasera (alle 21, cinema Italia) su iniziativa del Pd con il segretario provinciale Francesco Ruscelli, il ministro del lavoro viene a ragionare su come salvare la fabbrica-comunità.

E’ un incontro che incrocia la campagna elettorale; in realtà è l’urgenza di un intervento la ragione della presenza tra i dipendenti dello stabilimento che ha commesse da tutto il mondo e in sei mesi ha fatturato un milione di euro (la cifra del 2021), gli amministratori - il sindaco di Bibiena Filippo Vagnoli e il presidente dell’Unione Comuni del Casentino Eleonora Ducci - e i sindacati con il segretario provinciale Cgil Alessandro Tracchi e del tessile-moda Alessandro Mugnai e i vertici dem aretini. "Seguo da mesi la vicenda del Panno Casentino; la priorità è salvare posti di lavoro e un prodotto di altissima qualità richiesto nei mercati internazionali" spiega Vincenzo Ceccarelli capogruppo Pd in consiglio regionale e ora in corsa per la Camera (nell’uninominale).

Stasera a ragionare di come risolvere la vertenza, c’è anche Valerio Fabiani, consigliere del governatore Eugenio Giani con delega alle crisi aziendali: è lui che presiede il tavolo aperto proprio in Regione; è lui che ha fatto un sopralluogo nello stabilimento di Soci per incontrare dipendenti e sindacati, sollecitando l’impegno di tutti i soggetti coinvolti a evitare "esiti drammatici" se la clessidra che scandisce il count down verso il 30 settembre non verrà interrotta. "Quella dell’ex lanificio è una realtà difficilmente delocalizzabile perchè nella fabbrica c’è una derivazione che porta direttamente l’acqua del fiume Archiano, così preziosa per la realizzazione del Panno; sarebbe impossibile trrasferire tutto altrove", aggiunge Ceccarelli per il quale "non va persa un prodotto di altissima qualità e con un forte valore identitario. Per questo ho l’apertura del tavolo in Regione e con il ministro ci confronteremo per stoppare i licenziamenti".

E’ l’urgenza di un pericolo da scongiurare la leva che Orlando potrebbe attivare, di fatto consegnando più tempo alla vertenza ora arrivata ad una fase cruciale, con l’interessamento dichiarato del Gruppo laniero Bellandi ad acquisire lo stabilimento e i macchinari ma anche quello di altri imprenditoiri su porzoni dello stesso complesso. "L’obiettivo è far convivere l’interessamento di questi imprenditori" in un progetto che tenga insieme tradizione e innovazione. E’ il tasto sul quale batte la Cgil in un’ottica di sistema per tutelare l’economia della vallata e evitare nuove criticità. Nella corsa contro il tempo l’impegno del ministro Orlando potrebbe rappresentare la vera svolta perchè "abbiamo imprenditori interessati e la spinta compatta dal territorio a salvare lo stabilimento", è la convinzione di Ceccarelli.