Palio dei Rioni, giorno di passione I fantini si sfidano per il drappo

Nel pomeriggio il corteggio con oltre cinquecento figuranti in costumi d’epoca attraverserà le vie del centro . Gli sbandieratori stupiranno il pubblico con le evoluzioni dei vessilli in attesa dello scoppio del mortaretto

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di Lucia Bigozzi

Tutto in un minuto: il Palio dei Rioni è sudore, coraggio, cuore e tempo. Oggi è il giorno più lungo, quello più atteso dopo un digiuno di due anni. Troppi per la passione che anima il popolo di Porta Fiorentina, Cassero e Porta Romana; troppi per una tradizione che racchiude storia e identità. Il Palio è una storia di cavalli e fantini, di rionali che tutto l’anno lavorano e sognano questo giorno che vale di più dopo la traversata nel deserto della pandemia.

I riti propiziatori hanno infiammato la notte castiglionese: in ogni Rione circa seicento persone hanno cenato in piazza con i fantini che hanno promesso di portare il Drappo e i capitani Simone Divulsi (arancio-verdi), Mirko Baroncini (bianco-celesti) e Stefano Meacci (giallo-rossi), massima autorità in campo, a incoraggiare e sostenere nella prova. "Il Palio lo decide la mossa", dicono in coro i capitani dei Rioni senza sbilanciarsi oltre, tenendo in debito conto rituali scaramantici che in queste ore rimbalzano da un Rione all’altro. Se al canapo gestito dal mossiere Andrea Calamassi, tutto fila liscio, i fantini "voleranno" sull’anello in terra battuta giocandosi tutto in un minuto. Se, invece, le tattiche della partenza andranno per le lunghe, la mossa sarà ancora più adrenalinica per il popolo dei rionali. Si trepida in piazza e in tribuna dove il sindaco Mario Agnelli tiene tra le mani il Drappo dedicato alla Madonna delle Grazie del Rivaio che consegnerà al Rione vincitore in un’esplosione di gioia e caos. Accanto a lui, c’è la madrina del Palio: Anna Falchi, "stregata" dalla kermesse castiglionese dopo l’incontro con il sindaco in tv ai "Fatti Vostri". "Sono onorata di partecipare al Palio che desidero conoscere" aveva detto qualche settimana fa accettando l’invito. Dopo le ultime prove sulla lizza a sei cavalli e il Paliotto, la versione della competizione affidata a tre fantini ingaggiati appositamente e con i cavalli destinati a "riserve" dei titolari che corrono oggi, si entra nel vivo della manifestazione.

E la città della Torre si appresta a vivere il giorno più bello: fin dal mattino con la Messa al Santuario del Rivaio e la benedizione di cavalli e fantini. Poi cavalli e cavalieri si ritireranno nelle rispettive stalle, per gli ultimi momenti a tu per tu prima della gara. Nel pomeriggio il corteggio con oltre cinquecento figuranti in costumi d’epoca attraverserà le vie del centro al suono di chiarine e tamburi, mentre gli sbandieratori stupiranno il pubblico con le evoluzioni dei vessilli dei Rioni. Nel tardo pomeriggio (alle 19 in punto) lo scoppio del mortaretto dirà che non c’è più tempo se non per il Palio: è il momento clou. Fantini e cavalli al canapo, comincia la danza della mossa con la testa alla corsa che in un minuto può cambiare tutto e riscrivere la storia.