di Claudio Roselli Il progetto eolico denominato "Badia del Vento" solleva non pochi dubbi fra i membri del comitato "Appennino Sostenibile". È prevista l’installazione di un impianto eolico industriale sul crinale appenninico nel comune di Badia Tedalda, a ridosso della linea di confine con l’Emilia Romagna e include il posizionamento di sette aerogeneratori, alti ognuno 180 metri, che dovrebbero estendersi per una lunghezza di 2950 metri ad una quota compresa fra i 1045 e 1147 metri nelle località di Monte Loggio, Poggio Val dell’Abeto e Monte Faggiola. Il 30 dicembre scorso, il competente ufficio della Regione Toscana ha protocollato alla ditta proponente del progetto otto pagine di richieste di integrazioni e chiarimenti su aspetti programmatici, progettuali, ambientali, e autorizzativi. Esattamente un mese dopo, il 30 gennaio, lo stesso ufficio ha accolto a norma di legge, la richiesta di Fera srl (la proponente) di sospensione del termine di presentazione della documentazione integrativa, per un periodo non superiore a 180 giorni. "A nostro avviso, anche da questi passaggi sicuramente molto tecnici e burocratici – dichiara il comitato – si comprendono le complessità progettuali e procedurali nella realizzazione di impianti eolici di grandi dimensioni, per cui risultano temerari certi giudizi favorevoli dati spesso in maniera ideologica e aprioristica. In ValmarecchiaValtiberina questo approccio fideistico lo abbiamo già visto con i vecchi progetti eolici presentati e sistematicamente conclusi senza esito positivo per problematiche tecniche e per i chiari impatti ambientali e paesaggistici". L’area del progetto ha una dichiarata valenza sotto questo profilo: è attraversata da diversi itinerari escursionistici, che l’impianto e gli interventi di cantiere andrebbero a toccare, ad esempio una parte del sentiero dell’Alta Via dei Parchi e alcuni tratti del sentiero del Parco storico della linea gotica di Badia Tedalda. "Siamo in un territorio ricco di emergenze storiche, artistiche e architettoniche – prosegue il comitato – ed esiste un recente decreto legge che impone una fascia di rispetto dai beni sottoposti a tutela di sette chilometri per gli impianti eolici e per le opere connesse al progetto. Entro questa area esistono 39 edifici tutelati collocati nei comuni di Badia Tedalda, Casteldelci, Pennabilli, Sant’Agata Feltria, Verghereto e Sestino, oltre a 25 centri e nuclei storici perimetrati dagli strumenti urbanistici comunali e a 8 aree protette tutelate. L’interferenza delle pale eoliche sarebbe enorme, una intrusione aliena impossibile da mitigare".