"Padre padrone" lontano dai suoi: scatta il divieto di avvicinamento a moglie e figlia

Nei suoi confronti era scattata nei giorni scorsi la denuncia: ora decisa la misura di tenerlo lontano dalla famiglia e di non tentare di contattarla

Carabinieri (foto di repertorio)

Carabinieri (foto di repertorio)

Arezzo, 2 giugno 2020 - Mesi di soprusi, minacce e violenza, la vita di una madre e di una figlia sull'orlo del baratro. Vittime di un marito feroce, di un padre aggressivo. Impaurite, in preda al panico le due donne si erano rivolte all'inizio del mese di maggio ai carabinieri della stazione di Anghiari per denunciare ripetuti episodi di vessazioni, calci, pugni e insulti, anche minacce di morte rivolte a entrambe.

Quasi un anno di soprusi, subiti in silenzio. I carabinieri, con una rapida indagine, hanno raccolto dettagliati riscontri e ricostruito minuziosamente maltrattamenti, comportamenti ostili e vessazioni che avevano portato alla denuncia all'autorità giudiziaria del padre-padrone e al collocamento della donna e della figlia minorenne in un luogo sicuro.

Ieri nei confronti dell'uomo è scattata la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla compagna convivente e dalla figlia.

All'uomo è stato inoltre intimato di non contattare in alcun modo le vittime deile sue angherie.