Over 80, ancora ultimi ma Arezzo top in regione Crescono i contagi, dieci pazienti a Grosseto

Vaccini agli anziani, l’aggiornamento Gimbe boccia la Toscana: qui siamo al 37% di prime dosi. Nuovo taglio di AstraZeneca: rifornimento dimezzato

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di Alberto Pierini

EZZO

Siamo i primi degli ultimi. Che in sè non è la fine del mondo, tutto sommato nella vita ci sono anche soddisfazioni migliori. Ma è lo specchio del fronte più importante della campagna vaccinale: gli ultra ottantenni, i nostri nonni. La Fondazione Gimbe ha aggiornato la classifica che già una settimana fa vedeva la Toscana fanalino di coda, davanti solo alla Sardegna, almeno sul piano di quanti abbiano già ricevuto il richiamo, Siamo sempre lì la settimana dopo, con una percentuale che sale (si fa per dire...) al 6,1%. Un po’ meglio per le prime dosi: stavolta siamo al 23,7%, qualcuno che sta peggio di noi c’è, dalla Sicilia alla Campania al Friuli. Ma restiamo in zona retrocessione.

Anche se poi il dato aggiornato a ieri sera fornito dalla Regione è un po’ diverso, e l’accelerazione sembra cominciare a sortire i suoi effetti. In provincia le cose vanno un po’ meglio. Arezzo a ieri sera aveva toccato le 11.218 prime dosi agli anziani, secondi solo a Firenze e davanti a tutti gli altri. Quindi circa il 37% dei 29.200 ottantenni in provincia. Se pensiamo che all’inizio si parlava di copertura entro marzo siano lontani dal traguardo: ma segnali di risalita ci sono. Da lunedì’ ai medici di famiglia in difficoltà con gli spazi saranno aperti gli ambulatori Asl. Asl che è pronta a integrare i dottori di base su tutte le dosi che non dovessero prenotare nelle prossime settimane. L’obiettivo del 100% al 25 aprile (anzi al 24 essendo sabato) resta, malgrado tutto.

Le novità della campagna di vaccinazione, e non sono le uniche, si incrociano a quelle epidemiologiche. La giornata si chiude con un’impennata: 156 casi, il picco degli ultimi sette giorni. Non roba fuori controllo ma il segno che finora la stessa zona rossa ci ha permesso al massimo di contenere aumenti peggiori. Specie nel capoluogo, quello messo peggio e che pure ha le scuole chiuse dal primo marzo: altri 56 contagi.

Numeri da pollice verso, stile l’imperatore del Gladiatore. E che non raccontano solo la crisi della città. Un "focolaio" pericoloso sta crescendo a Terranuova, altri tredici casi, la sensazione che ci siano anche varianti di mezzo, Continua a soffrire l’hinterland, anche se per un giorno Subbiano si regala una tregua, mentre Capolona registra altri 5 casi. E altri nelle già martoriate Castelfranco e Laterina, risalgono Bibbiena e Bucine, il Valdarno in generale soffre.

Migliora la situazione a Sansepolcro e in Valtiberina, stabile la Valdichiana, pur con qualche risveglio a Marciano e soprattutto a Foiano. Il contagio insomma continua a correre. Non corrono i ricoveri: la Asl sta riuscendo a contenerli sia in bolla Covid che in terapia intensiva. E questo grazie ai posti di cure intermedie (quasi 100) e all’appoggio per rianimazione di Grosseto: già dieci i malati indirizzati in Maremma. La rete ospedaliera vede un miglioramento della situazione a Siena, che potrebbe essere un nuovo appoggio.

Ma gira gira la vera soluzione resta soltanto una: la vaccinazione. Dalla quale arrivano segnali opposti. Un nuovo rifornimento di Moderna è atteso già per martedì: e quindi verranno riaperte le prenotazioni, quelle che l’altra notte hanno scatenato prima le speranze e poi la rabbia de più fragili, ai quali questo prodotto è destinato. Viceversa rifornimenti dimezzati rispetto al previsto di AstraZeneca. Proprio mentre stava partendo la prima fase delle vaccinazioni ai settantenni: la fascia tra i 75 e i 79 anni, estesa ai nati nel 1945, che si affianca a personale scolastico e forze di polizia. Una prima discesa in un’altra fascia fragile, anche se non al livello degli ottantenni: settantenni ricordiamo che hanno sempre la possibilità di sedersi nella famosa "panchina".

E cominciano le somministrazioni a domicilio non solo agli ottantenni effettivamente impossibilitati ad uscire ma anche ai disabili con gli stessi problemi: provando a fissare delle priorità tra i più fragili, senza affidare tutto al semplice gioco della sorte. Un passo, almeno un passo fuori della "riffa".