Ossa umane nell'auto bruciata dello scomparso: esame del Dna in corso

Sono dalla parte del guidatore. Sale l’ansia sulla sorte di Pecorelli. In Albania è un caso nazionale, sul posto gli inviati tv. Cosa ci faceva al confine col Kosovo?

I servizi delle Tv albanesi su Pecorelli

I servizi delle Tv albanesi su Pecorelli

Arezzo, 19 gennaio 2021 - Anche in Albania la scomparsa dell’imprenditore ed ex arbitro della sezione di Arezzo Davide Pecorelli sta diventando ormai un caso nazionale. Con nuovi e inquietanti elementi – emersi nelle ultime ore – che portano a rendere questa vicenda ancor più misteriosa e, se vogliamo, pure drammatica.

Alcuni media locali, infatti, si sono recati in gran massa in questo posto quasi sperduto a nord del Paese da dove il 45enne sangiustinese ha fatto perdere le proprie tracce pare tra il 5 e 6 e gennaio. Intanto viene quindi anticipato il ritrovamento della Skoda Fabia completamente bruciata in località Puka. Ma non solo. E’ ormai certo, infatti, che all’interno del veicolo sono stati ritrovati dei resti umani non meglio identificati.

Le ossa sono state già inviate da alcuni giorni per l’esame al laboratorio forense di Tirana e si prevede la risposta del Dna. Dalle indagini fino ad ora, il giornalista locale Arsen Rusta riferisce che è risultato che «non ci sono ferite da arma da fuoco o segni di violenza nei reperti». Secondo gli inquirenti, sempre all’interno dell’auto bruciata, sarebbero stati trovati anche detersivi e altri prodotti cosmetici per parrucchieri.

Oltre all’orologio (già riconosciuto dalla compagna quando è stata sentita dalla polizia albanese) e un telefono che sono sfuggiti all’incendio, sono altri strumenti emersi dagli accertamenti che aiuteranno a scoprire quanto avvenuto. Le poche ossa sono state trovate nel sedile di guida della vettura che aveva noleggiato. Che si sia trattato di un incendio o di un difetto tecnico dell’auto non è ancora certo.

Pecorelli avrebbe avuto recentemente diversi ingressi e uscite nel Paese e questo è legato al fatto che voleva aprire un’attività in Albania. Anche lo scheletro dell’auto è stato inviato a Shkodra. E comunque la polizia albanese non ha ancora fornito alcuna informazione ufficiale su questo grave evento che vede impegnata anche l’Interpol e, di conseguenza – si spera – pure la Farnesina, con i familiari dell’imprenditore (proprietario di un hotel e fondatore di attività tra Sansepolcro, San Giustino, Città di Castello e Corciano) in attesa di novità sulla sorte di un personaggio molto conosciuto anche in ambito sportivo tra l’Altotevere umbro e la Valtiberina toscana.

Sta di fatto che Davide ormai manca da casa da oltre dieci giorni e l’ansia sale di giorno in giorno. Come è ormai noto, l’imprenditore già dagli inizi dell’anno si trovava in Albania per affari, visto che l’intenzione era quella di aprire un’altra attività da quelle parti, a quanto pare a Valona. Ma dal primo pomeriggio del 6 gennaio nessuno ha ricevuto alcuna informazione sul 45enne, che pochi giorni fa aveva noleggiato una macchina all’aeroporto di Rinas.

Dall’esame Gps è stato accertato che il veicolo si è trasferita da Tirana a Valona, da Valona a Scutari, poi a Puka dove ha dormito per due notti all’Hotel Turizmi. Qui Davide – secondo una ricostruzione di «Report Tv» – aveva prenotato per la terza notte, ma la sua vettura è stata trovata in fiamme all’alba del 5 gennaio. Particolarmente inquietante – come si nota dalle immagini – è il luogo in cui il mezzo è bruciato a Puka, con la quale si sospetta che abbia viaggiato l’imprenditore.

Il giornalista Ervis Hila riferisce che nelle vicinanze dell’auto c’è una curva. Il veicolo è stato trovato bruciato in una piazzola sul lato della strada. Sotto c’è una centrale idroelettrica e potrebbero esserci state persone fondamentali per chiarire l’evento. Diverse telecamere di aziende situate nella zona di Gjegjan sono state sequestrate. I residenti dicono però di non aver visto alcun movimento. E comunque in questi giorni l’attività degli inquirenti si è indirizzata pure sui tabulati telefonici del numero albanese che il 45enne sangiustinese aveva in uso da qualche settimana.