di Maria Rosa Di Termine
Si inasprisce la vertenza dell’Opificio Tecnologico di Terranuova e sfocia in otto ore di sciopero proclamate tra oggi e lunedì 4 settembre. Lo ha deciso l’assemblea dei lavoratori, una quarantina in tutto gli addetti nel sito valdarnese, riunita con i loro rappresentanti ieri pomeriggio per conoscere i risultati dell’incontro mattutino tra le organizzazioni sindacali di categoria, Fiom Cgil e Fim Cisl, le Rsu e la proprietà della realtà produttiva che opera nel settore dell’elettronica e dell’assemblaggio e riparazione di inverter per il fotovoltaico. Il faccia a faccia non ha prodotto, com’è evidente dalla nuova mobilitazione, l’esito sperato e tantomeno è arrivata la fumata bianca per il pagamento degli stipendi di luglio promesso ai dipendenti dai vertici aziendali entro la fine agosto e invece posticipato di qualche giorno.
Ritardi che hanno fatto salire il termometro della preoccupazione e della protesta tra le maestranze. E, a quanto si è appreso, non è andata meglio sul versante degli aspetti che riguardano il futuro dello stabilimento di via Prima Strada Lungarno. Sindacati e lavoratori non avrebbero infatti ricevuto notizie certe sui contenuti del piano industriale. Dal confronto sarebbero emerse delle novità ma, sottolineano i sindacalisti, ancora da verificare nella concretezza e nella fattibilità in tempi brevi, requisito indispensabile per il rilancio di una fabbrica che negli ultimi mesi ha registrato una flessione dei volumi di lavoro e di ordinativi. Al momento il nodo principale da sciogliere rimane quello delle spettanze da erogare agli occupati e non sono previsti altri incontri calendarizzati con la dirigenza e neppure in sede istituzionale, sebbene la vicenda sia seguita con particolare attenzione fin da quando si palesarono le prime criticità dalla Regione Toscana, attraverso Valerio Fabiani, consigliere delegato per lavoro e crisi aziendali del presidente Eugenio Giani, e dal primo cittadino terranuovese Sergio Chienni. Un quadro in stand-by dunque anche se, come si legge nella nota congiunta sottoscritta a fine assemblea da Fiom e Fim provinciali e Rsu, il 4 settembre potrebbero essere decise altre iniziative di lotta qualora non arrivi il saldo della mensilità annunciato di nuovo come imminente dai proprietari.