Nuovi varchi, bar e posteggi salvi Così cambierà la nuova Cadorna

Verso la divisione della piazza in due isolati, al centro l’ipotesi di strutture per eventi. Largo a verde e arredi. Area di sosta concentrata verso via Garibaldi. Il sondaggio tra i cittadini, le prime priorità del Comune

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di Alberto Pierini

AREZZO

Una piazza, anzi due: e collegata a doppio filo con via Petrarca, con via Guido Monaco e con via Garibaldi. Togliendo il clima un po’ depresso del parcheggio ma non i parcheggi. Rafforzando il verde, ipotizzando una struttura centrale, sorta di cortina, che divida la parte bassa da quella alta e dia sfogo lì ad eventi pensati per i giovani. E con due mosse immediate: la demolizione della palazzina comanda con successiva costruzione del centro per l’impiego.

E un bar nell’attuale corpo di guardia, di quelli che vadano a dritto dalle colazioni della mattina ai pranzi veloci al dopocena, tra aperitivi & c. In una parola? La nuova Cadorna. Decisa a togliersi la divisa grigia da caserma e a rivestirsi di nuovo.

Un frullato di idee, in parte mutuate a oltre 400 aretini. Che hanno risposto all’appello del Comune: tante domande ma una di fondo, cosa ci fareste in quello spazio? Sia chiaro: le idee sono molteplici e molto spesso in collisione. Specie sul parcheggio, nato provvisorio nel 1999 e rivelatosi una bacchetta magica nel traffico: perché gira gira è l’unico o quasi al servizio del centro storico, il polmone intorno al quale il commercio non è stramazzato.

Il sondaggio fatalmente divide le strade dei residenti e dei non residenti: i primi puntano più volentieri sulla piazza e sul verde, i secondi sul parcheggio. Ma è chiaro che un’area urbanistica di quelle proporzioni (una piazza Grande e mezza tanto per capirci) deve rispondere alle esigenze della città e non di un quartiere, pur glorioso. E ora la sintesi tocca al Comune, dopo che ieri ha presentato i risultati dello screening, condotto insieme a "Narrazioni urbane".

"Un impegno non facile, le divergenze non sono facilmente sanabili: ma alla fine sta a noi il compito di scegliere". L’assessore Francesca Lucherini ha tirato tardi in un salone strapieno, quello della palazzina ex Casa delle Culture. Ma non sfugge al tentativo di fare sintesi.

"Non sta solo a me, si tratta di individuare un masterplan, lo completeremo entro l’anno". Ma le priorità sono chiare. I varchi saranno intanto uno ulteriore su via Garibaldi, legato alla costruzione del centro per l’impiego. Più il famoso varco pedonale verso via Guido Monaco, da tempo auspicato dal proprietario della rimessa privata. E un ampliamento e rilancio della porta verso via Petrarca.

Il verde scandirà la piazza, che però dovrebbe farsi in due. "Ha dimensioni importanti. L’ipotesi potrebbe essere di valorizzare urbanisticamente le palazzine degli uffici e sfruttare a parcheggio il lato alto". Con l’obiettivo di salvare gli attuali 250 posti, quindi fatalmente con un multipiano, che il sindaco Alessandro Ghinelli aveva ipotizzato esterno. "Tra le due aree potrebbe esserci una cortina: magari un centro polifunzionale, i giovani chiedono luoghi di divertimento e vivibilità maggiore".

Tempi fatalmente medi, dal masterplan al progetto e al bando direttamente o ad un concorso di idee. Ma due passi immediati. "A giugno inizierà la demolizione della palazzina comando per costruire il centro per l’impiego. A giorni partirà il bando per il bar nel corpo di guardia".

Tra le idee confluite nel report disegnato dalla gente anche la possibile ricostruzione della cortina su via Garibaldi. "Ma ci vorrebbe un’altra struttura parallela al centro per l’impiego, al momento non è una priorità". Sugli accessi tanti chiedono di togliere muretto e cancellata di Porta Buia per aumentare lo spazio pedonale e allentare l’impatto da caserma. Dal mondo del commercio arriva l’input a salvare il parcheggio, in parallelo a chi sposa più volentieri una viabilità sostenibile. Il plebiscito? Così com’è quasi tutti la giudicano trascurata o anonima. Una quindicina la definisce pulita e curata: ma sanno di essere isolati.