Nuova rianimazione pronta, patto coi privati

Finiti i lavori al primo blocco da 6 posti. Intesa con la San Giuseppe: 16 letti cure intermedie (2 Covid) 4 di hospice, visite ambulatoriali

La luce in fondo al tunnel può essere anche quella di una nuova sala di rianimazione. La sfida del Covid si vince o si perde in ospedale, non è una novità: e la frenata di questi giorni sta portando già un sollievo ai reparti sotto pressione. Terapia intensiva ma anche l’area Covid, che abbraccia malattie infettive e pneumologia. Per terapia intensiva c’è però un asso in più nella manica della Asl: il primo blocco dei nuovi posti letto.

Bene, i lavori sono stati completati martedì. "A questo punto - conferma il direttore della Asl Antonio D’Urso – stanno finendo i collaudi, l’installazione dei pensili ed il posizionamento dei letti". Quindi? La disponibilità di quei preziosissimi spazi dovrebbe partire già dalla settimana prossima, magari più mercoledì che lunedì. Un intervento, ricordiamo, che la Asl ha pagato con risorse proprie, senza aspettare i famosi finanziamenti provenienti dalla protezione civile.

A quel punto l’assetto della rianimazione strutturale arriverà a 18 posti: che poi diventeranno trenta quando tutto l’intervento strutturale sarà completato, forse a primavera. Ma in questa fase ce ne sono almeno altri 14 ricavati dalle sale operatorie e dall’area sub intensiva, dunque saremmo con i nuovi posti ad una capienza di 32 letti. Senza dimenticare i sei di Nottola, a tutti gli effetti una costola del San Donato.

Intanto è stata pubblicata la delibera che blinda il rapporto con l’altro privato accreditato: la San Giuseppe Hospital. Nella clinica di via Saffi due blocchi di cure intermedie da 16 posti. Blocchi no covid ma con possibilità di destinare ai positivi due di quei letti, completamente isolati dagli altri 14, tutti al primo piano della struttura.

Non solo. Alla San Giuseppe sono già riprese le visite ambulatoriali. Si va dalle visite ortopediche a quelle ecografiche, dall’ecocolordoppler al settore cardiologico. Sempre alla San Giuseppe sono stati ricavati 4 posti di hospice. I due trasferiti da Pescaiola, la sede Koinè diventata Rsa Covid, e altri due pronti per altre richieste. Posti attrezzati e perfettamente in grado di accogliere non solo il malato ma anche i familiari, secondo la logica di questo servizio offerto ai malati terminali.

Da Firenze arriva lo stop definitivo alla famosa ordinanza sulla Guardia Medica. La Regione aveva già frenato, spiegando che l’eventuale chiusura dalle 24 nei feriali e dalle 20 nei festivi e prefestivi si sarebbe materializzata solo in fase di reale emergenza di personale da dirottare su altre prestazioni.

Ieri il consiglio regionale ha approvato all’unanimità la richiesta che l’ordinanza 107 venga annullata o riscritta. Un ordine del giorno che ha avuto l’entusiastico appoggio non solo dell’opposizione ma anche della maggioranza, come conferma il capogruppo Pd Vincenzo Ceccarelli. Nei fatti la guardia medica resta esattamente nei suoi panni e nei suoi orari. E resteranno al loro posto tutti i piccoli ospedali. Il governatore Giani ieri ne ha esaltato il ruolo nella pandemia. "Non mi chiedano più di chiudere nemmeno il più piccolo ospedale". E almeno questo è certo: nessuno glielo chiederà.

Alberto Pierini