Nottambuli primi in sfilata Chiude il carro di Bombolo

Ieri quattro bambini hanno estratto l’ordine di uscita dei giganti di cartapesta. Il carnevale è alle porte, il 5 prima uscita, e in mezzo una miriade di eventi

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di Lucia Bigozzi

"Fare Carnevale" è la frase che corre di bocca in bocca nella piazza dove il sindaco Francesco Sonnati consegna idealmente le chiavi del paese a Re Giocondo che guiderà le sfilate dei giganti di cartapesta e domenica aprirà la festa popolare (gran finale il 19 giugno). E’ la frase che meglio descrive il "digiuno" e la "fame" di una kermesse che è sì competizione, ma anche e soprattutto condivisione nell’allegria che solo il Carnevale sa portare, specie dopo due anni "sospesi" nel vuoto della pandemia. E’ la voglia di tornare a vivere insieme una passione, secondo lo spirito che anima il lavoro nei cantieri di Rustici, Bombolo, Azzurri e Nottambuli. Sale la "febbre", il popolo dei cantieristi anima la piazza e la colora con le magliette dei rispettivi sodalizi. L’edizione numero 483 rimarca gli anni del Carnevale di Foiano, il più antico d’Italia, e l’orgoglio dei vertici istituzionali, dell’associazione Carnevale e dei quattro cantieri che hanno "gettato il cuore oltre l’ostacolo" e puntato su un’edizione "straordinaria" dei corsi mascherati, in estate e in un tempo lontano da quello canonico. Il sindaco Sonnati, il vicesindaco Jacopo Franci, il presidente dell’associazione del Carnevale Massimo Di Chiara parlano di "rischio calcolato", una decisione coraggiosa "che abbiamo condiviso con grande impegno e tenacia tra mille difficoltà ma che non potevamo non fare, perché non era più possibile rinviare" spiegano indicando il cahiers de doléance di questi mesi: dal rinvio a febbraio per l’escalation di Covid, alla ripartenza in una corsa contro il tempo sulla quale i rincari delle materie prime (dal ferro alla creta, alla carta) hanno aggiunto il carico da novanta. I presidenti dei cantieri svelano i temi che ogni carro porterà in piazza rileggendo la realtà con le lenti dell’ironia e della satira. Se gli Azzurri sfileranno con "Inno alla gioia" diffondendo un messaggio di resilienza e fiducia che va oltre le difficoltà, i Rustici affidano la lettura del tempo inquieto a un personaggio foianese del 1500, mastro Leone Tartaglini specialista nell’Arte dell’inganno che dà il nome al carro. Bombolo presenta "Confronto con l’ombra" reinterpretando il viaggio interiore di ogni persona nel labirinto dove "non ci si perde ma si ci trova". I Nottambuli lanciano la sfida con "L’ultima speranza" che resiste alla pandemia, alla crisi economica e alla guerra. Il popolo del Carnevale acclama i rispettivi "paladini" e loro, i presidenti dei cantieri trattengono a stento l’emozione della ripartenza. Così, forse per la prima volta, Giorgio Gervasi (Rustici), Massimo Ciccarelli (Azzurri), Paolo Vespi (Nottambuli) e Francesco Capecchi (Bombolo) non imbastiscono il classico sfottò alla vigilia della gara ma sottolineano l’impegno di tutti e la collaborazione costante che ha caratterizzato la galoppata verso l’apertura degli "uscioni", domenica, momento cult di ogni debutto.

Quattro bambini estraggono l’ordine della sfilata: Nottambuli, Rustici, Azzurri e Bombolo. In mezzo una miriade di eventi collaterali - mostre, raduni di auto e moto d’epoca, spazi per i più piccoli – ad animare il Carnevale della rinascita. C’è un’altra sorpresa nel giorno in cui Re Giocondo "si prende" paese e paesani: il Carnevale di Foiano insieme a quelli di Avola, Acireale, Cento, San Giovanni in Persiceto, Sciacca, Putignano, Tempio Pausania e Fano, si candida ad ottenere il riconoscimento di manifestazione storica "patrimonio immateriale dell’Unesco".