"Non vacciniamo i bambini": protesta dei genitori e una scuola rischia di chiudere

Tentativo del sindaco di Chiusi della Verna di convincere le famiglie, che sono però anche pronte a ritirare le iscrizioni

Una bambina viene vaccinata

Una bambina viene vaccinata

Arezzo, 1° luglio 2017 - No all’obbligo dei vaccini. Venti famiglie sono pronte a ritirare i figli da scuola, nel fazzoletto di terra che si chiama Vallesanta, comune di Chiusi della Verna, ai piedi del grandioso convento di Francesco. Proprio qui, in una popolazione dai numeri ridottissimi, sembra essersi concentrata la Vandea contro l’obbligo vaccinale introdotto dalla legge Lorenzin. Intransigenti i genitori: «Ritiriamo le iscrizioni».

E se così fosse sarebbe a rischio la sopravvivenza del polo scolastico di Corezzo, 45 bambini tra nido, materna e elementare. Le famiglie respingono «un’imposizione inaccettabile», e il sindaco Tellini è preoccupato per il futuro del polo scolastico e pronto a un incontro con i genitori nel tentativo di trovare una via d’uscita.

Sebastiano Muscovich è uno dei «rivoltosi» e fa da portavoce ai genitori. «Non abbiamo intenzione di cedere: ci presenteremo a settembre senza aver completato il piano vaccinale, poi staremo a vedere». La legge non prevede l’immediata espulsione dalle scuole per chi a settembre non avrà il libretto sanitario in regola, ma chiede l’adeguamento entro luglio 2018. Nel frattempo le irregolarità devranno essere segnalate dalla preside alla Asl.

E se anche al successivo controllo le vaccinazioni non fossero complete, allora i bambini sarebbero allontanati dalla scuola. Neppure i recenti casi di morbillo letale smuovono Muscovich e i renitenti: «Se si verificassero focolai in Casentino potremmo anche accettare di far vaccinare i nostri figli, ma in caso contrario no». Il sindaco: «In una realtà come la nostra il solo ritiro di due bambini dal nido comporta la chiusura dell’intera scuola appena inaugurata. Stessa sorte potrebbe toccare alle elementari. Speriamo in una soluzione».