"Noi ospedale Covid, Siena no: ecco le carte" Ghinelli a Giovannini: sei archeologia sanitaria

Furia del sindaco contro l’ex direttore delle Scotte: il mondo cambia, si goda la pensione. L’attacco alla politica regionale: "Il policlinico è come fosse una realtà privata pagata da tutti noi cittadini". Sul San Donato: svuotato di servizi, non va bene

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di Sergio Rossi

Sindaco Ghinelli, come mai tanto accanimento nel sottolineare che solo Arezzo e Grosseto sono ospedali Covid?

"Perché questa è la verità ed è una verità per la quale gli aretini pagano un prezzo pesantissimo. Ho qui le carte in mano che dimostrano quanto sto dicendo, al di là delle affermazioni sbagliate e offensive dell’ex direttore delle Scotte".

Partiamo dall’inizio, da quando la pandemia comincia ad affondare i suoi artigli...

"Dal mese di marzo, quello dove scoppia l’emergenza, fino a maggio, nel siti della Asl Sud Est le Scotte non vengono nemmeno indicate come ospedale Covid. Arriviamo all’11 maggio: io e l’assessore Lucia Tanti rendiamo pubblica l’incongruenza e come per magìa ecco apparire anche il policlinico nel sito Asl. Pensate sia stato un caso?".

Ma problema risolto...

"Per nulla. Non basta la pubblicazione sul sito per cambiare le carte in tavola. Le Scotte, pur inserite solo dopo le nostre dichiarazioni, rimangono nella sostanza non un vero e proprio ospdale non Covid".

Giovannini ricorda però che a Siena sono ricoverati circa 100 pazienti e una ventina in terapia intensiva. Come può dire che questo non sia ospedale Covid?

"Il 24 marzo Giovannini dice che è attivata la prima bolla Covid alle Scotte, anche se in realtà fino al 28 dello stesso mese mi risulta nemmeno operativa. Specifica che è un’area riservata ad alta intensità di cure per poi comunicare il 19 novembre che è stata attivata una seconda bolla Covid".

Cosa sposta?

"Alle Scotte ci sono quindi due bolle Covid, diversa cosa da ospedale Covid. Tanto è vero che se guardiamo nel sito, a differenza del San Donato e del Misericordia di Grosseto, per Siena non si elencano stravolgimenti e spostamenti di interi reparti. Alle Scotte ci sono due bolle Covid, stop. Non basta essere nel sito per qualificarsi ospedale Covid, status a sé che prevede la perdita e il trasferimento di interi settori. Prova ne è che da ottobre Nottola è distaccamento Covid a supporto dei presidi ospedalieri".

Non le sembra solo una questione di forma?

"Lì sono garantiti tutti i servizi precedenti, cosa che non è avvenuta ad Arezzo".

Altra eccezione: le Scotte non dipendono dalla Asl ma sono azienda autonoma, non le pare che questo tagli la testa al toro e che quindi le rivendicazioni siano fuori squadra?

"No, visto che a pagare siamo noi. Il policlinico è sostenuto economicamente dalla Sud Est per tramite del contributo pro capite dei cittadini della aslona al servizio sanitario nazionale. In fondo è come fosse una realtà privata spesata dai denari pubblici dei cittadini e quasi senza limiti di budget".

Dunque ritiene infondate le posizioni dell’ex direttore Valtere Giovannini?

"Conosco il personale delle Scotte e so con quanta professionalità e abnegazione al policlinico si lavori. Ma Giovannini è figlio di un tempo che non c’è più, cioè quello dell’ asservimento politico, della supponenza territoriale e della presunta superiorità. Quel modello è stato archiviato dalla storia. Aspetto con fiducia il nuovo direttore Barretta, lui sicuramente non avrà un approccio da archeologia sanitaria dove ci sono figli e figliastri. Giovannini si goda la pensione e accetti che il mondo evolva nella consapevolezza dei diritti di ognuno, il primo dei quali è il diritto alla verità delle cose".

Rimane la sua polemica di fondo, ovvero l’impoverimento del San Donato...

"Ci sono tanti malati non Covid che non trovano più gli stessi servizi di prima e che a volte sono costretti a rivolgersi altrove. Resto convinto che fosse necessario un ospedale da campo per liberare il San Donato, poteva andare bene anche l’ex clinica di Poggio del Sole opportunamente ristrutturata. Non mi hanno dato retta, ma continuerò a insistere con il dg D’Urso".