Nigerian Connection: il Pm chiede condanne a raffica dopo il blitz antidroga di Saione

I protagonisti dal Gip sulla scia dell'operazione dei carabinieri: erano in Italia da meno di due anni, qualcuno nel circuito dell’ospitalità, altri in semiclandestinità

Il blitz dei carabinieri

Il blitz dei carabinieri

Arezzo, 23 marzo 2019 - E’ approdata davanti al Gip Fabio Lombardo la cosiddetta Nigerian Connection: tredici imputati, frutto dell’operazione dei carabinieri che nell’ottobre scorso portò all’arresto di nove cittadini di nazionalità nigeriana e alla denuncia di altri quattro, di cui uno italiano. L’udienza ha visto di fatto solo la requisitoria del pubblico ministero Chiara Pistolesi che ha chiesto per gli imputati pene tra i cinque i quattro anni.

Nei confronti di Victo Oshedine, considerato il personaggio a capo del traffico, il pm chiesto una condanna a 4 anni e 4 mesi, concedendo le attenuanti generiche in considerazione dell’interrogatorio rilasciato in carcere, dietro la regìa del suo avvocato difensore Alessandro Mori. Il legale difende in aula sei imputati compreso Oshedine, gli altri si avvalgono dell’assistenza legale di Fiorella Bennati, Mazzi e Bigoni.

Soltanto questi ultimi due, per posizioni minori, hanno pronunciato l’arringa difensiva. Mori e Bennati lo faranno invece nella prossima udienza, fissata per venerdì 29 marzo, Il processo si celebra davanti al Gip con rito abbreviato.

Secondo le accuse, i nigeriani gestivano un traffico da 4 mila dosi spacciate in pochi mesi. A effettuare l’operazione era stato il nucleo investigativo dei carabinieri, coordinato dal Pm Chiara Pistolesi: nove appunto gli arrestati, uno dei quali catturato all’indomani del blitz in via Vittorio Veneto. Quattro gli indagati nell’ambito della stessa inchiesta.

Tutti i nigeriani erano in Italia da meno di due anni, qualcuno ancora inserito nel circuito dell’ospitalità, altri già transitati nell’ombra della semiclandestinità, ma comunque capaci di imparare subito la dura legge della strada, togliendo a tunisini e marocchini il controllo di alcune zone della città e anzi ritagliandosi autonomi canali di approvvigionamento. Per tutti sta per scattare adesso l’ora del verdetto.