Niente fiori d'arancio? Affari giù del 70% per chi lavora nel settore

Dai ristoratori alle agenzie di viaggio, i conti che non tornano in un anno difficile

Gianni Briganti

Gianni Briganti

Arezzo, 30 maggio 2020 - Doveva essere un 2020 da incorniciare per chi lavora nel settore dei matrimoni. Poi è arrivato il coronavirius, il lockdown e lo spostamento di tutte le cerimonie. Così, ristoratori, parrucchieri, estetisti e via discorrendo hanno dovuto fare i conti con perdite piuttosto ingenti. Spiega, ad esempio, Roberto Lodovichi, titolare di Lodovichi Ricevimenti: «I matrimoni esteri sono tutti saltati, molti spostati al prossimo anno, circa il 95%. Per quanto riguarda i matrimoni italiani, tutto fermo fino a luglio, dovremmo avere qualcosa da agosto ai primi di ottobre, sempre che le cose non cambino ancora. Al momento, si parla di una perdita del 70%, che potrebbe salire all’80 se saltasse anche agosto e al 100% se si dovesse dare forfait anche a settembre e ottobre. Il fatto che molti abbiano rimandato al prossimo anno, non significa che nel 2021 riprenderemo quanto è andato perso oggi. Non possiamo gestire più di un tot di eventi insieme. Tradotto in soldoni, l’anno prossimo non lavoreremo per due ma per uno e mezzo». Crisi nera anche per le agenzie di viaggio, dove il volume d’affari legato ai viaggi di nozze è molto variabile, come fa notare Andrea Schincaglia, presidente della agenzie di viaggio di Confcommercio Arezzo: «Quello delle agenzie di viaggio è un mondo vario e, per molti, sconosciuto; solo adesso molti soggetti anche istituzionali cominciano a comprendere la specificità, la qualità e la professionalità del nostro lavoro. Questo per dire che ci sono agenzie per le quali la luna di miele incide per il 10%, e quelli che si occupano solo di quello, per cui il danno è del 100%. Per quanto riguarda il nostro mondo, tutti parlano di turismo e di salvare il turismo ma, all’atto pratico, le soluzioni concrete sono poche, tanto è vero che cinquantaquattro agenzie della provincia di Arezzo si sono unite per cercare di fronteggiare al meglio questa situazione, dal discorso dei voucher in là». Gianni Briganti, nome noto all’interno del settore, fa il punto della situazione anche per quanto riguarda le location: «Le perdite di fatturato rasentano il 100%. Gestiamo quattro strutture, Badia di Campoleone, La Colombaia, Vialla Pandolfini e Villa Poggitazzi più, in via non esclusiva, Talzano. A inizio 2020 avevamo tutto pieno in ogni struttura, adesso c’è vuoto totale. Qualche coraggioso sta pensando di confermare gli eventi autunnali ma non sono molti a propendere per questa scelta. Per rendere l’idea: se le cose restassero così, da qui al 31 dicembre avremmo sì e no 4 date. Capisco anche che per molte spose stia venendo a mancare l’entusiasmo, ma – nonostante le perdite – sono il primo a dire che il matrimonio deve essere fatto bene, a regola d’arte. Vorrà dire che lo faremo più bello il prossimo anno»