Nella morsa del ghiaccio: la seconda gelata mette in ginocchio l’agricoltura

Da Coldiretti una nota all’assessore regionale Remaschi

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Arezzo, 21 aprile 2017 - Anche all’alba di oggi la brina si è appoggiata sulle coltivazioni a pieno campo, sui vigneti e sui frutteti di tutto il territorio aretino. Già alle prime luci del mattino gli agricoltori erano in campagna per valutare i danni provocati da questa sciabolata fredda dopo settimane di siccità e alte temperature.  Agronomi e tecnici di Coldiretti Arezzo sono a lavoro dalle prime ore di questa difficile giornata, come già era successo ieri, a fianco delle aziende agricole, per monitorare la situazione: l’improvviso abbassamento delle temperature, crollate in alcune aree sotto lo zero anche stanotte, ha provocato gelate estese nei campi coltivati con pesanti danni a frutteti, vigneti e ortaggi.

 

Dalle imprese agricole della provincia arriva forte e unanime un grido d’allarme che sfiora la disperazione. “La situazione è davvero drammatica – spiega Francesca Lombardi, dell’omonima azienda nella zona di Bucine, dove produce olio e vino Chianti – per ora si è salvato solo l’oliveto, ma su 30 ettari di vigneto se ne sono salvati solo 5, il resto è stato danneggiato gravemente dalle gelate”.

 

“Per noi è una ‘botta’ terribile – conclude -  in un momento non certo facile. L’unica speranza è che la vite, come si dice in da noi, ‘ributti’ almeno parzialmente per poter ottenere almeno il 30% del raccolto”.

 

Obbiettivo 30% del raccolto anche per Stefano Fiorilli, dell’omonima ditta in zona Montevarchi: “Su 30 ettari di vite – spiega – se ne sono salvati per ora solo 3. Un vero e proprio dramma, e l’unica speranza è che poi se ne possano recuperare una ventina, arrivando a produrre circa il 30% di quello che si riusciamo a mettere sul mercato di solito”.

 

E per Fiorilli il ghiaccio di questi giorni non è l’unico dramma: “La nostra situazione con questo clima da grave si è fatta disperata. Visto che abbiamo avuto anche gravissimi danni dai caprioli, che hanno pascolato nella vigna, quindi, siamo al fatto che quel poco che hanno lasciato intero gli animali selvatici ora se l’è portato via il ghiaccio”.

 

A subire danni gravissimi, oltre ai frutteti e i vigneti, sono stati anche i produttori di orticole, con gli ortaggi di stagione che sono in uno stato avanzato di maturazione. Ce lo spiega Paolo Del Buono, che guida la sua azienda nella zone di Lucignano, con 114 ettari di orticole. “Le piante più robuste, come il cavolo, dovrebbero aver resistito – spiega affranto - mentre drammatica è invece la situazione per le zucchine e i carciofi, che hanno subito danni gravissimi e che probabilmente porteranno, ma questo potremo vederlo bene solo nei prossimi giorni, a una riduzione drastica del raccolto”.

 

“La speranza – conclude Del Buono -  tutta da verificare, è che i frutti più tardivi che verranno fuori tra qualche giorno trovino temperature diverse e quindi possano crescere ed essere raccolti per il mercato”.

 

“Stiamo monitorando tutto il territorio per una verifica della situazione – spiega Mario Rossi, direttore di Coldiretti Arezzo – per fortuna le zone più alte non sembrano danneggiate. Il problema sembra per le colture a fondovalle. Sono moltissime le aziende che hanno subìto danni con grave rischio per i raccolti futuri. Danni occorsi a macchia di leopardo un po’ in tutta la provincia. Difficile stabilire i danni in termini economici, a oggi parliamo di un dato parziale, perché le previsioni meteo non sono benevole fino a tutto il fine settimana, quindi dovremo vedere come reagiranno le piante. Stiamo seguendo le aziende passo passo, in tempo reale, per verificare la situazione e portare loro tutto il sostegno possibile”.

 

Per sostenere le imprese in questo momento difficile, spiega Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana e Arezzo “Coldiretti si sta muovendo a tutti i livelli, e come Coldiretti Regionale abbiamo inviato una nota all’assessore competente, Marco Remaschi, al fine di  attivare anche le procedure per la segnalazione dei danneggiamenti che, al di là delle prescrizioni normative, risulteranno necessarie per la valutazione dei danni, della relativa tipologia e degli areali interessati. Successivamente si ragionerà sugli interventi realizzabili anche in via straordinaria per ridare fiato alle aziende in difficoltà”.