Negrita, film su Mtv e nuovo disco:

La nostra intervista: . Dalle hit ai brani che raccontano una vita in musica

Negrita all'Anfiteatro Romano di Arezzo

Negrita all'Anfiteatro Romano di Arezzo

Arezzo 26 novembre 2021 - Li hanno autografati a mano uno a uno. Sono i vinili di <Negrita  Unplugged> il nuovo disco che è uscito oggi a mezzanotte  ed è già disponibile. Pau, Drigo e Mac pennarello in pugno hanno firmato le copie speciali ordinate finora. Foto, suoni, canzoni, suggestioni del concerto che ha abbracciato Arezzo e il suo Anfiteatro il 31 luglio scorso durante il quale è stato registrato sia il video per Mtv sia il disco. Brani riarrangiati che raccontano venticinque anni di carriera percorsi anche con tanti amici artisti come Pelù e Manuel Agnelli e Rkomi che hanno cantato con loro sul palco aretini. Un evento speciale che riviviamo con Drigo.

Venticinque anni di carriera sono difficili da riassumere. Cosa vi ha guidati a scegliere i brani dell'album, con quale criterio, cosa ci volete raccontare?

<Naturalmente, prima di tutto vengono le Hit che tutti conoscono e al concerto si aspettano di sentire. Abbiamo poi messo in scaletta i brani che in un modo o nell’altro più raccontano la nostra carriera, così densa di viaggi ed esperienze umane. Per una band ‘elettrica’ come la nostra, arrangiare in chiave acustica le canzoni di un’intera carriera, poteva sulle prime risultare limitante. MTV Unplugged è però un format leggendario proprio per aver dato negli anni ’90 lo stimolo ad artisti come Eric Clapton, Nirvana e tanti altri, per fare album straordinari e indimenticabili, estratti appunto da concerti acustici. Una volta rotti i primi indugi, arrangiando i brani con chitarre folk al posto delle elettriche, si finisce per entrare in un altro mondo espressivo: più intimo e delicato. Capisci allora che ciò che inizialmente sembrava un limite, è invece un potente veicolo di comunicazione, capace di dare nuovo spessore e profondità a racconti ed emozioni>.   

E’ uscito cd e anche in vinile. Il grande ritorno di un formato che credevano ormai perduto. Non è operazione nostalgia, ma secondo voi cosa ha fatto riaccendere la voglia del 33 giri?

<Quello del ritorno di un interesse crescente da parte del pubblico per il formato in 33 giri, è un fenomeno piacevole e interessante. La richiesta internazionale è talmente cresciuta negli ultimi anni, che le case discografiche oggi faticano a trovare la materia prima: il vinile. Mi piace pensare che in  tutto ciò ci siano dei risvolti sociologici. Maneggiare il lavoro dell’artista e la musica preferita su grande formato, dà indubbiamente un altro tipo di esperienza e soddisfazione all’appassionato. Per non parlare dell’ascolto, senz’altro più ‘organico’ e in qualche modo ‘naturale’. Questo genere d’interesse rivela un atteggiamento di reazione, da parte di molti, alla cultura ‘usa e getta’ della musica degli ultimi quindici o venti anni, fatta perlopiù di canzoncine che non lasciano il segno e diffusa e ascoltata come fosse un vocale Whatsapp dell’amico: su telefonini con un altoparlantino mono. Nel mondo della discografia, siamo ormai abituati a veder cambiare tutto con rapidità sorprendenti. Cambiano e si evolvono i modi di registrarla, diffonderla e distribuirla; cambiano i generi musicali e ogni giorno si sente proclamare la morte di quel formato o di quel genere musicale. Ma evidentemente c’è musica e musica e c’è ascoltatore e ascoltatore. Dal momento che il fenomeno coinvolge molti giovanissimi, il vinile potrebbe non essere ‘nostalgia’, ma un segnale collettivo di richiesta e apprezzamento di musica buona, più densa, più grande, più importante>.   

Si parla di quarta ondata covid. La prima pandemia è arrivata quando stavate partendo per il tour e questa estate. Bloccherà i vostri progetti? Come la vivete? 

<Preoccupati. Come tutti. Abbiamo un nuovo album in uscita, ma si tratta del documento conclusivo di un lungo tour partito nel 2019, interrotto appunto dal covid e poi ripartito per la trance conclusiva l’estate scorsa. Solitamente, ad ogni album segue un tour. Stavolta abbiamo invece un tour a cui segue un album. Non abbiamo in agenda nuovi concerti, almeno per ora>. 

Quando vi siete rivisti nel film cosa avete provato?

<Siamo scesi dal palco, dopo il concerto ad Arezzo, con la chiara sensazione d’aver vissuto una serata magica. Per tanti motivi, indimenticabile.  Riascoltare le tracce e riveder le immagini, ha sorpreso tutti. Siamo abituati all’idea che un album live, prima d’esser pubblicato, debba necessariamente andare incontro a correzioni e aggiustamenti. Stavolta però non c’è stata nessuna correzione: la verifica del materiale ha prodotto in noi solo lacrimoni d’emozione. Tutto perfetto. Per noi, a questo punto della carriera, questo è un documento magnifico. Impreziosito da un plus: un abbraccio ancestrale con la nostra città, vissuto e siglato con gioia da tutti, proprio dentro le mura del nostro tempio dello spettacolo: l’Anfiteatro Romano>.     

 Diamo un appuntamento ai fan.

<La pandemia ed il lockdown hanno senz’altro imposto a tutti abbondanza di tempo libero da snervanti routine professionali, ma il clima opprimente non era certo ideale per scrivere nuove canzoni. Lo stop forzato ha comunque dato ad ognuno di noi la percezione d’aver vissuto per quasi trent’anni su un treno in corsa senza fermate. Ora, ci prendiamo una pausa. Che si spera serena e produttiva>.