Negozi: la grande vigilia Scuola, brivido ripartenza Superiori in ordine sparso

L’Itis dimezza le classi, gli altri le alternano. Margaritone, slitta il via per gli esami. Tiemme rafforza le linee. Pioggia di prenotazioni per barbieri e parrucchiere

L’ingresso all’Itis con la tecnologia che misura la febbre e le entrate

L’ingresso all’Itis con la tecnologia che misura la febbre e le entrate

di Alberto Pierini

AREZZO

"Siamo felici di tornare in classe": il Liceo Petrarca rottama per un giorno la prudenza degli antichi e si lascia andare, dall’home page dell’istituto. Poi recupera il solito aplomb e spiega che "per il momento abbiamo organizzato l’orario fino al 17 aprile, nei prossimi giorni comunicheremo il resto del calendario". Specchio di una provincia che si veste di arancione col fiato sospeso. I contagi sono sotto la soglia ma restano alti: e il timore di pagare domani le aperture di oggi serpeggia. Ma la vigilia resta di quelle calde.

Sul Corso è ancora piena zona rossa ma le vetrine cominciano a scatenare l’inferno. Porte chiuse e commesse al lavoro, per farsi trovare pronti all’appuntamento di domani. Soprattutto per la moda e le calzature, numericamente prevalenti, è un’uscita dal letargo. Per gli altri quasi. La primavera è il tema dominante degli allestimenti, pur velati dalle misure anti-Covid.

I ristoranti continuano la marcia nel deserto. Tavolini legati oggi e tavolini legati domani. Asporto oggi e asporto domani,. Però la speranza diffusa è che un aumento di presenze in centro diventi un ristoro (si fa per dire...) per tutti. Di sicuro ripartiranno a tutto gas barbieri e parrucchiere: al primo spiraglio arancione, assicurano alcuni operatori, i telefoni hanno cominciato a squillare per le prenotazioni. Soprattutto nel fine settimana potrebbero viaggiare a doppi turni, se solo le giornate avessero non 24 ma 48 ore.

Clima più prudente nei bar: qualcuno riaprirà, parecchi no. C’è una fascia di locali che aspetta il giallo per rimettersi in pista, nel timore che le spese possano essere più alte degli incassi,.

Ma domani sarà la giornata del destino per le scuole. Alle classi dei più piccini, dai nidi alle prime medie, si uniranno tutte le altre: un solo distinguo, alle superiori il 50% resterà in didattica a distanza. In città sono chiuse dal primo marzo, quaranta giorni filati. Al momento dello stop i contagi in classe dal 25 gennaio in provincia erano stati 525, dal 2 marzo al 4 aprile 668, e per un periodo con tutti gli istituti chiusi in provincia. Sono dati che sembrano spostare il "sismografo" dalle scuole: ma è chiaro che da sole rimettono in moto il mondo.Tiemme da domani ripristina l’orario scolastico e i servizi di potenziamento previsti dal tavolo in Prefettura: 45 autobus in più. I ragazzi tornano ad affluire da tutta la provincia, è un risveglio tipo settembre.

Le superiori confermano il 50% in presenza ma secondo uno scacchiere articolatissimo. L’Itis torna a dividere le classi: dalla A alla L dentro, dalla M alla Z fuori, poi i due gruppi si scambiano i ruoli. I ragazzi vorrebbero rimettere mano alla divisione (se il mio migliore amico inizia con la T e io inizio con la B?) ma il preside preferisce di no per evitare guai. Le altre scuole non dividono le classi ma le alternano. All’Itis come all’Artistico riprendono la turnazione interrotta a marzo: chi era a casa allora rientra oggi e viceversa.

Il Professionale Margaritone rinvia le lezioni in classe al 18 aprile, perché questa settimana ha gli esami Invalsi e vuole evitare cortocircuiti. L’Itis sfalsa le entrate e le uscite di 45 minuti, classico e Artistico puntano sull’apertura anticipata dei portoni. Al Redi tutto riparte lì dove si era fermato. "Facciamo presente che quanto indicato potrebbe subire modifiche in qualsiasi momento" scrive la preside Monica Cicalini nel messaggio alle famiglie. Che abbia studi classici nel sangue?