Arezzo, la Città del Natale conquista l'Italia. Comitive da ovunque, centomila presenze

Un sabato da record. La pioggia frena e la folla risale: il totale torna a puntare il milione di presenze

Arezzo Città del Natale 2022: la folla

Arezzo Città del Natale 2022: la folla

Arezzo, 18 dicembre 2022 - Tremate, tremate le casine sono tornate. Anzi si moltiplicano, in un effetto a catena che potrebbe cominciare a disegnare il Natale del 2023. E per una volta l’esperienza pilota nasce alla Badia, l’angolo spesso dimenticato del centro. I commercianti della piazza chiedono alla Fondazione un secondo front-office, una vendita all’esterno.

E ottengono una "casina" a testa. Piccole piazze Grandi crescono? No, ma il format funziona e comincia ad estendersi in centro. I segnali c’erano già stati dall’apertura di novembre, ora un nuovo passo. Le c asine di fronte ai locali lavorano, coprendo le pause che in un’attività fatalmente non mancano mai. E senza neanche essere state annunciate attirano i turisti, magari semplicemente di passaggio per tornare ai parcheggi.

E’ un altro dei segnali lanciati da una Città del Natale che trita i grandi numeri. Ieri un altro sabato da centomila presenze. E siamo a meno di una settimana dalla festa, in quella fase dell’anno nella quale in passato cominciava ad allentarsi l’attenzione, a diradarsi il giro. Qui per ora non ci sono segni di frenata sull’acciottolato del centro.

Non solo arrivano le famiglie, magari in camper, ma continuano ad arrivare le comitive. Pullman, con il capoguida armato di bandierina e turisti provvisti di radioline al collo per poterne seguire le indicazioni. Lo raccontiamo anche a fianco: si muovono compatti, di prima mattina ce n’è perfino uno che si avventura in via Petrarca, rompendo lo schema che trascina tutti in Porta Buia. E che tra l’altro è uno dei motivi che ha spinto le attività della Badia a scendere in campo, anzi in piazza.

I numeri riprendono a salire. Centomila ieri nella stima, del tutto credibile, degli organizzatori e in particolare della Confcommercio che da sempre segue i movimenti. Il totale è tra 750 mila e 780 mila presenze, considerando anche quelle che comunque arrivano fin dal giovedì, almeno quando c’è l’apertura anticipata dei mercatini tirolesi.

Il tetto del milione, che senza pioggia sarebbe già stato comodamente raggiunto in queste ore, torna comunque alla portata. Molto peserà la giornata di oggi: la domenica resta la punta e il tempo come ieri non dovrebbe voltare il muso al villaggio del Natale.

Tutti gli indicatori, come spieghiamo a fianco, indicano un successo costante. E chi si unisce alla festa brinda. Il chiostro artigiano accanto alla biblioteca viaggia con richieste e coda davanti ai banchi. Inutile parlare di piazza Grande, i cui rifornimenti arrivano ormai in presa diretta. O dei ristoranti, che riempiono e su più turni tutti gli spazi disponibili. Ma il colpo d’occhio cambia poco al Prato.

Almeno alle casine della gastronomia, la maggioranza tra le 28 complessive, l’attività è incessante: chi taglia la mortadella non molla mai il coltello, chi frigge le olive ascolane è alle prese h24 con l’olio bollente, chi serve il lampredotto si scontra con i musi lunghi di chi lo trova esaurito. E così nel mercatino di San Jacopo e piazza Risorgimento. Mentre anche i Portici girano senza interruzioni: tartufi, miele, salumi, chi apre vende, senza se e senza ma.

E non a caso i banchi rimarranno anche nell’ultima rincorsa al Natale. Un altro segnale che la città ha ormai trovato un suo menage con l’evento: e la parola d’ordine sta diventando quella di De Coubertin, partecipare, partecipare ad ogni costo. Anche perché in questo caso equivale a vincere. E il cerchio, olimpico ma non troppo, si chiude.