di Maria Rosa Di Termine Tornerà in funzione a giorni la vasca nativa all’ospedale di Santa Maria alla Gruccia. Una notizia attesa dalle partorienti che scelgono il monoblocco valdarnese per dare alla luce il proprio figlio e che negli anni passati avevano dimostrato di apprezzare non poco l’opportunità. Inaugurata nel marzo del 2019, la vasca per il parto in acqua dal giugno dello scorso anno era inutilizzabile perché doveva essere sottoposta alla manutenzione. Una "cura" che ha richiesto diversi mesi e scatenato le dure prese di posizione di alcuni esponenti politici e dei sindaci. Tra questi la prima cittadina di Montevarchi Silvia Chiassai Martini che aveva tacciato come gravissimo lo slittamento dei tempi ricordando che decine di gestanti erano state costrette a rivolgersi ad altre strutture ospedaliere per usufruire di una prestazione attrattiva per il plesso ospedaliero della valle. E lo dimostrano le cifre di chi aveva scelto di percorrere l’iter specifico, ovvero oltre 100 mamme, aveva riferito la sindaca, ogni 12 mesi. Adesso finalmente è arrivata la buona nuova annunciata dalla direttrice sanitaria della Asl Toscana Sud Est Simona Dei durante il talk show "Punti di Vista" in onda sul sito di informazione www.valdarno24.it. "Entro le prossime due settimane – ha ricordato – sarà riattivato un supporto importante per chi intende partorire nell’ospedale valdarnese. Abbiamo scelto di far eseguire una manutenzione e una revisione delle procedure accurate per essere certi che il servizio sia svolto in qualità e sicurezza". Quanto al decremento del numero delle nascite avvenuto nel 2022 – il totale si è fermato a quota 493 – la direttrice sanitaria ha spiegato che si tratta di una lieve flessione possibile conseguenza della pandemia perché molte donne positive venivano dirottate al presidio aretino di San Donato, centro di riferimento Covid, e ha ribadito che le cifre continuano a rimanere stabili, così come l’attività del reparto. Guardando al futuro in vista c’è un’altra scadenza che cadrà il prossimo mese di marzo quando nell’ospedale di vallata arriverà una nuova apparecchiatura, la macchina per eseguire la mammografia di ultima generazione. Simona Dei ha sottolineato che l’Azienda Sanitaria Locale ha approfittato della Missione 1 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per ammodernare le cosiddette "grandi macchine" utilizzate per la diagnostica, dalla tac alla risonanza, fino alla radioterapia, in linea con quanto previsto dalle direttive regionali per dotazioni tecnologiche di questo tipo con un’età superiore ai 10 anni. "Stiamo rivalutando il nostro parco macchine – ha proseguito – per sostituirlo o per ammodernarlo aggiornando i software che ne determinano la funzionalità". L’intendimento per il Santa Maria alla Gruccia è di rendere più efficienti e performanti i supporti indispensabili per diagnosticare le varie patologie. Stesso discorso per gli ecografi, dall’eco - fast di supporto alla medicina di urgenza in pazienti che hanno subito un trauma fisico, all’ecografo del cardiologo, a quello di secondo livello al punto nascita. "Si tratta di un’operazione fondamentale – ha concluso – in primo luogo per i cittadini che ricevono migliori prestazioni, ma anche per i professionisti che possono lavorare meglio e in modo sicuro grazie a una componente tecnologica più aggiornata e al tempo stesso acquisire nuove competenze".