Museo Buitoni, è arrivato il tempo di decidere

La mancata realizzazione della struttura finirà al centro del prossimo Consiglio dopo l’iniziativa di Forza Italia. L’allarme degrado

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di Claudio Roselli

Si vuole o non si vuole realmente il museo di archeologia industriale della Buitoni nel piano più basso di Palazzo Muglioni, dove nel 1827 ebbe inizio la produzione delle paste alimentari? Alla fine, è questa la domanda vera contenuta nella interrogazione che il consigliere Tonino Giunti di Forza Italia ripresenterà nella prossima seduta dell’assise comunale. Una domanda che è girata non soltanto all’amministrazione ma alla città: il museo dovrà essere patrimonio del Borgo, perché è qui che il glorioso marchio ha avuto i natali quasi 200 anni fa. Al museo, è poi legata la Festa della Pasta, manifestazione andata in scena una decina di anni fa in un paio di edizioni e che poi è stata interrotta.

L’iter del museo era stato avviato dal precedente direttivo del Cral Buitoni, poi tutto si è bloccato, non dimenticando che quasi venti anni fa – eravamo nel 2002 – il Comune ha stipulato una convenzione con la Provincia, proprietaria di Palazzo Muglioni, per la ristrutturazione dell’immobile, con successiva cessione in comodato trentennale per utilizzo a fini di pubblica utilità. Ebbene, al momento vi hanno sede il centro territoriale per l’impiego e l’associazione CasermArcheologica; l’unico versante che non ha avuto un seguito è proprio quello del museo dedicato alla Buitoni, nonostante l’accordo del 2015 fra la municipalità e il Cral, che ha provveduto a liberare per larga parte i locali e le sale del seminterrato nel quale l’esposizione dovrebbe essere allestita con tanti macchinari e reperti di valore storico. Il comodato scadrà nel 2032 e per il palazzo sono arrivati altri finanziamenti; intanto, però, il degrado ha cominciato a inviare i primi segnali con il crollo in febbraio di sette gradini in pietra arenaria (nella foto) della scala esterna.

Se dunque c’è o meno l’intento di realizzare lo specifico spazio, in quella che dovrebbe peraltro diventare la "Via dei Musei", ora è arrivato il momento di scoprire le carte: la prima risposta è affidata all’amministrazione. Collegato a ciò, c’è anche il ricordato evento della Festa della Pasta, che a Sansepolcro spetterebbe quasi di… diritto, seppure in un formato più ricco di quello proposto tempi addietro e sostanzialmente limitato alla degustazione al tavolo con piatto servito allo stand. Si parla di coinvolgere anche i ristoratori locali, oltre all’istituto alberghiero di Caprese Michelangelo, di allungare la durata temporale e di costruire attorno alla pasta anche risvolti di carattere culturale.