Musei, via libera nei feriali: "Affreschi di Piero riaperti tra martedì e mercoledì"

Il direttore del polo museale conferma di essere pronto per Cappella Bacci. Nei mesi di chiusura completato il restauro delle vetrate

Gli affreschi di Piero

Gli affreschi di Piero

Arezzo, 15 gennaio 2021 - Risponde al primo squillo,forse già immaginando la domanda: «Gli affreschi di Piero? Siamo pronti». Stefano Casciu è il direttore del polo museale, il suo è davvero un mantello infinito, sotto il quale proteggere molti dei grandi tesori della Toscana. Ma quando riceve una chiamata da Arezzo capisce al volo cosa ci sia a capotavola. E così stavolta: a ruota dello spiraglio concesso dal ministro della sanità Roberto Speranza. Un discorso alla Camera e poi al Senato il suo che cala in sostanza le sbarre su quasi tutto, disegnando una realtà che vede il contagio di nuovo in espansione. Ma fa un’eccezione sui musei. Riapriranno, si sbilancia, nelle regioni in zona gialla. E la conferma arriva dal decreto pubblicato oggi.

Noi ne siamo stati a lungo esclusi ma almeno per questa settimana sembra una colorazione indiscutibile. E allora perché, direbbero i super tecnici del pallone, non «riempire gli spazi?». Detto e fatto, ecco il senso della «giacchetta» tirata a Casciu. «Noi siamo praticamente pronti. Solo i passaggi operativi legati al fatto che c’è un’azienda a gestire le visite e deve richiamare al lavoro il personale».

Quindi? «Non dico che riapriremo lunedì, all’entrata in vigore del nuovo decreto, ma conto lo si possa fare a ruota, prima del weekend successivo, diciamo tra martedì e mercoledì». Beninteso: è chiaro che sono riaperture con il «braccino», solo nei feriali e impensabili le frotte di turisti, i confini regionali sono chiusi, il quadro resta fosco. Ma sono quei passaggi dal valore simbolico, sorta di decompressione rispetto all’incubo nel quale continuiamo ad essere immersi.

«Tra l’altro – insiste Casciu – non vediamo l’ora di mostrare come siamo riusciti a valorizzare il periodo di chiusura. L’intervento sulle vetrate è stato completato ed era delicato». Merito in particolare di Rossella Sileno, la direttrice di Cappella Bacci oltre che di Casa Vasari e del Museo di Anghiari. Che a suo tempo aveva trovato anche la quadra su lavori che imponevano strutture esterne, dietro la basilica, ma venendo incontro ai locali d’estate.

La «Leggenda» era stata riaperta a metà luglio: e si era ritagliata un’estate migliore del previsto. Nelle settimane concesse dalla pandemia i turni viaggiavano al tutto esaurito, in quella strana stagione che aveva dato respiro perfino agli alberghi. Certo, ieri come oggi restano tutte le limitazioni del caso.

I turni dovrebbero essere al massimo di dieci visitatori per volta, e con una riduzione naturale di orari considerando che a San Francesco le Messe sono tornate in basilica, le regole Covid escludono la cappellina laterale. Rimane un segnale. Quei colori che da mesi ammiravamo dal «tamburo» di fondo della vetrata, stanno per tornare visibili in diretta. Incrinando la quarantena dell’arte