Multe a strascico: in azione "capture", il nuovo strumento contro la sosta abusiva

Posizionato a bordo delle auto della polizia locale, passa e registra le auto in divieto. Già raffica di sanzioni. Nel mirino zone critiche come via Tricca o Guido Monaco

Un vigile con il dispositivo "Street Control" (Gazzola)

Un vigile con il dispositivo "Street Control" (Gazzola)

Arezzo, 18 novembre 2018 - Hanno lanciato la rete: e decine di «pesciolini» ci sono già finiti dentro. Una «trappola» anti-furbetti: annunciata da tempo, scelta nei grandi eventi specializzati e acquistata per essere pronta a scattare in autunno. Ed è scattata, implacabile come le trappole vere, quelle dei boschi. Da qualche giorno la polizia locale ha avviato i controlli con «Capture»: già il nome mette i brividi, in bilico tra la caccia e il thriller.

Cattura letteralmente gli abusivi della sosta. E lo fa lì dove un vigile a piedi mai potrebbe permettersi. La telecamera è posizionata sul tetto delle auto di servizio, quei mezzi che vediamo sfrecciare di tanto in tanto per interventi anche sul fronte dell’incolumità pubblica. E passando riprende le auto lungo le strade. Per questo si chiamano multe a strascico.

Non c’è il foglio rosa sul cruscotto, non c’è l’agente di polizia che con il blocchetto in mano aspetta i classici 30 secondi di rito, non c’è il fischietto che dà un’ultima, disperata possibilità a chi ha lasciato la macchina sul marciapiede, sulle strisce o semplicemente fuori posto. C’è la telecamera. Nel rispetto delle regole appoggiata a due agenti al lavoro. Non è, insomma, un autovelox che colpisce all’ombra di una cabina e in mancanza di personale di servizio. La telecamera ha bisogno della presenza di due operatori: e sono quelli in auto, come in tutte le volanti della polizia locale.

I risultati però sono devastanti: potenzialmente e nei fatti. Perché le infrazioni vengono registrate e ne resta una traccia profonda come un’orma di elefante. Poi basta scaricare il video e spedire. Multe tra l’altro che vengono inviate via pec, la posta certificata, proprio perché siano personali e implacabili. E arrivano nell’arco di una quindicina di giorni. I primi risultati già parlano da soli. Ci sono state giornate al termine delle quali un giro di «Capture» ha portato fino a cinquanta multe.

Tra i casi eclatanti uno in via Tricca, ci segnala un insegnante: escono dal consiglio di classe e si ritrovano tutti stangati, da italiano a matematica a scienze, senza differenze. Via Tricca che era una delle strade dalle quali si era levata la protesta proprio per la sosta abusiva: nel mirino spesso e volentieri i genitori quando vanno a riprendere i figli, specie nelle ore di punta. Il destino ha voluto che alla fine finissero nella rete i docenti: perché «capture» non guarda in faccia nessuno.

E non finisce mica il cielo. Perché insieme a capture è stato comprato anchel’ultimo modello di «targa system». Un’altra telecamera, ma il cui occhio è allenato non solo alle foto ma anche alle «radiografie». Scopre se non hai pagato l’assicurazione, se non hai fatto la revisione del veicolo e figuriamoci se giri con un’auto rubata. Finora scattava nei parcheggi o agli ingressi della Ztl, attrezzati per l’occasione. Ora agisce potenzialmente strada per strada, scovando e stanando quello che non va. La rete è in mare, la pesca diventa sempre più grossa.