Mostra alla riscoperta del mondo Con gli stranieri i numeri volano

All’apertura della due giorni finale i conti già tornano: in crescita i visitatori, decisivi gli americani. Velona: "Segnali importanti sugli affari, altri in vista nelle prossime ore. L’anno prossimo? Sono disponibile"

di Laura Lucente

Ultime ore per visitare la mostra antiquaria più antica d’Italia. Le porte si chiuderanno domani alle 20 archiviando la 60esima edizione della kermesse, punta di diamante della programmazione culturale e turistica cortonese. In attesa di numeri ufficiali è il direttore scientifico della mostra Furio Velona a tracciarne un primo bilancio.

A due anni dallo scoppio della pandemia questa è stata la mostra in cui si è respirato aria di normalità. Che effetto fa?

"Siamo stati l’unica mostra di antiquariato a non essersi mai fermata, nemmeno in piena crisi pandemica. Tornare ad un’edizione senza restrizioni ci riempie di gioia. Le presenze sono salite, il pubblico è più rilassato e ne abbiamo beneficiato tutti".

Normalità anche dettata dal ritorno del pubblico straniero? "Ne sentivamo molto la mancanza. Anche gli stranieri che hanno casa da queste parti, assidui frequentatori prima del covid, sono tornati".

Come giudica il giro di affari di questa edizione?

"C’è contentezza tra gli espositori, le vendite ci sono state. Ovviamente i bilanci finali si faranno a fine mostra, gli ultimi due giorni sono sempre proficui. Affari da chiudere o rimasti in sospensione potrebbero concretizzarsi proprio in queste ore".

Qualche novità sull’assetto 2022 della mostra?

"Non moltissime. Gli antiquari presenti sono 20. Ci sono colleghi storici, ma anche piacevoli novità e qualcuno che ha scelto di tornare dopo qualche anno di assenza. Quello che caratterizza Cortonantiquaria è la qualità degli oggetti proposti. Ogni antiquario ha saputo proporre pezzi importanti, che meritano una passeggiata in mostra".

Non solo mostra antiquaria. La manifestazione si caratterizza anche per gli eventi collaterali. Ne è soddisfatto?

"Più che soddisfatto, permette alla mostra di avere una visibilità diversa e più ampia. Sono felice della scelta, in tandem con Cortona Sviluppo e giunta, di proporre una collaterale sul futurismo al Signorelli, luogo strategico e centralissimo. Il Centro Sant’Agostino è bellissimo, ma un po’ decentrato rispetto alla passeggiata consueta".

Suo padre Pasquale fu, 60 anni fa, uno dei fondatori insieme a due indimenticati professionist, Giulio Stanganini e Ivan Bruschi Che emozione è esserne lei oggi al timone?

"Soddisfazione, ma grossa responsabilità. Convivo con il ricordo dei grandi fasti del passato e dei protagonisti passati di qui. Ho sempre cercato di fare il massimo senza sciupare quello che in tanti anni è stato fatto".

Essere un antiquario oggi è una sfida difficile?

"È molto difficile, i tempi sono cambiati moltissimo. Internet ci ha dato grandi occasioni ma ha cambiato il nostro sistema di acquisto e vendita. Un mondo che le vecchie generazioni di antiquari faticano a rincorrere".

Rimarrà alla guida?

"La disponibilità c’è, sono molto affezionato a questa mostra. Sarebbe bello partire ad organizzarla prima della primavera".