Morti dell'archivio di Stato, chiesto il processo per i tredici imputati

Il pm respinge la richiesta di introdurre il Mibac e ministero dell'Interno tra i responsabili civili

Pompieri

Pompieri

Arezzo, 23 febbraio 2021 - Rinvio a giudizio per ii 13 imputati della tragedia dell’archivio di stato, la morte di Piero Bruni e Filippo Bagni asfissiati dal gas mentre cercavano di capire perchè fosse scattato l’allarme anti-incendio.

Lo ha chiesto il Pm Taddei, oggi, nella prima tappa dell’udienza preliminare, con una raffica di 13 imputati fra i quali spiccano il direttore Claudio Saviotti, l’ex direttrice Antonella D’Agostino, il vicecomandante del vigili del fuoco dell’epoca Antonio Zumbo e altri accusati minori, fra i quali i dirigenti dell’Igeam, istituto incaricato di vigilare sulla sicurezza dell’archivio e dell’impianto anti-incendio.

L’ipotesi del Pm Laura Taddei è che il malfunzionamento della struttura, il cui rilascio di gas provocò la morte di Piero Bruni e Filippo Bagni, il 20 settembre 2018, sia stato innescato da un vetrino non originale e da una valvola montata al contrario di cui nessuno si era accorto nella catena di vigilanza.

Il Gup, Claudio Lara, ha invece respinto la richiesta di introdurre il Ministero dei beni culturali tra i responsabili civili. In pratica, qualora ci fosse una condanna a risarcire i danni, il Mibac non dovrà tirar fuori i soldi.

L’avevano avanzata gli avvocati Riccardo Gilardoni e Walter Renzetti, che tutela una delle due vedove, Anna Maria Bagni, ma si erano associati anche i difensori dell’altra famiglia, quella Piero Bruni, Luca Fanfani e Piero Melani Graverini.