Monossido, 13 intossicati dal braciere: in ospedale anche 4 bimbi, un testimone racconta

Dramma in una casa vacanze vicino Terranuova. Accendono la legna in un bidone poi lo portano al coperto. In camera iperbarica due donne in stato interessante

L'esterno del casolare

L'esterno del casolare

Arezzo, 9 gennaio 2019 - Paura monossido. Un momento di festa e di riposo in Valdarno ha rischiato di trasformarsi nel peggiore degli incubi per un gruppo familiare arrivato dalla Campania, forse per incontrarsi con alcuni parenti residenti qui. In tredici, quattro bambini di età compresa tra i 2 e i 10 anni, 6 donne di cui due in stato interessante e 3 uomini, sono rimasti intossicati dal monossido di carbonio nella casa vacanze che li ospitava lungo il Borro delle Cave nel comune di Terranuova Bracciolini, poco distante dalla frazione di Santa Maria Badiola e dalla discarica di Podere Rota.

Nessuno fortunatamente è in pericolo di vita. Tutta colpa delle esalazioni partite da un braciere di fortuna. A ripercorrere i fatti, avvenuti attorno alle 19.30, è uno dei membri della comitiva, Francesco Frasconio di Caserta: «Ero venuto a riprendere mia moglie e invece anche lei è stata costretta a ricorrere alle cure dei medici, ma solo per precauzione. Mi è stato spiegato dagli altri che avevano deciso di bruciare della legna dentro un bidone all’aperto. In seguito il fusto è stato portato nel locale dove si stava svolgendo la cena ed è da lì che sono partite le esalazioni».

Ben presto i commensali hanno iniziato ad accusare i sintomi tipici dell’intossicazione. Nausea e cefalea che hanno convinto una delle donne in stato interessante a dare l’allarme con una telefonata al 118 per avvertire del malore collettivo. Si è così attivata in pochi minuti la macchina dei soccorsi e sul posto, nei pressi di un torrente e circondato da una nebbia fittissima che riduceva la visibilità a pochi metri, si sono precipitate ben 8 ambulanze, di cui una infermierizzata, e un’auto medica. Allertati inoltre i Vigili del Fuoco del distaccamento di Montevarchi, i Carabinieri della caserma terranuovese e la Polizia Municipale del Corpo Associato.

E proprio I pompieri valdarnesi attraverso gli specifici strumenti di rilevazione hanno constatato la presenza del pericoloso monossido negli ambienti. Nel frattempo i sanitari si occupavano di verificare lo stato di salute dei protagonisti della disavventura. Ne è scaturita una sorta di bollettino di guerra perchè le due donne in dolce attesa sono state trasferite in codice giallo all’ospedale fiorentino di Careggi per essere trattate con l’ossigeno in camera iperbarica; i componenti di un altro nucleo familiare, mamma, babbo e bambino, sono stati trasportati con lo stesso indice di gravità al pronto soccorso del presidio ospedaliero di Ponte a Niccheri; tutti gli altri in analoghe condizioni sono stati curati al monoblocco valdarnese della Gruccia.

Una vicenda che poteva avere contorni ben più gravi e che si è risolta per buona sorte in maniera sostanzialmente positiva anche grazie alla sinergia e alla tempestività dei soccorritori.