Metti una sera a cena con Patti Smith: tagliolini al tartufo, coniglio e selfie con tutti

La sacerdotessa del rock, stasera in concerto a Cortona, si conferma innamorata di Arezzo e dei suoi piatti: dorme qui, cena al Cantuccio, due passi in centro

Patti Smith a cena al Cantuccio

Patti Smith a cena al Cantuccio

Arezzo, 14 dicembre 2018 - Arezzo per lei è quasi una seconda casa. Casa del Vento, il gruppo musicale che spesso l'ha accompagnata in qualche concerto e con i quali ha inciso alcuni pezzi: ma anche casa vera, di quelle che vediuna volta ogni tanto ma dove sai come muoverti e quali sapori andare a ritrovare.

Lei è Patti Smith, la sacerdotessa del rock, l'idolo di una generazione che ancora ricorda a occhi aperti il concerto di Firenze negli anni '70, quando un fiume di appassionati si era mosso anche da Arezzo. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata tanta e lei ha imparato a scoprire Arezzo senza necessariamente passare da Firenze.

Il concerto al Play Art, la collaborazione con il gruppo di Lanzi, le prove al teatrino Bicchieraia poi diventato Pietro Aretino: e alcuni picchi, come la canzone scritta ispirandosi agli affreschi di Piero e il cui primo testo aveva buttato giù su una tovaglia gialla di uno dei ristoranti più popolari del centro.

Ieri sera, approfittando della tappa cortonese, si è ritagliata la sua serata aretina. Ha scelto un albergo vicino a San Francesco per dormire, l'hotel Patio, come già qualche anno fa, ed è andata a cena al Cantuccio, insieme ai suoi collaboratori.

Qui hanno ancora le sue foto di allora. E lei come allora non ha cambiato gusti: in testa i tagliolini al tartufo, come già nove anni fa. Ma stavolta non ha completato il pasto con il radicchio, che lei chiamava "radiccio", ma con il coniglio in porchetta.

E' scivolata dentro al locale come davvero fosse casa sua e ha rinnovato le foto di allora. Ha chiesto della cuoca di allora, si è rattristata fosse morta (era Augusta, conosciutissima in città) poi ha ritrovato il sorriso per una foto con Gabriella e Andrea.

Nel locale l'hanno riconosciuta, come al solito non solo quelli della sua generazione ma anche ragazzi più giovani, malgrado tutto il suo pubblico resta trasversale,  e lei non si è tirata indietro per tanti selfie e qualche autografo. Ma prima ha finito di mangiare, perché ai tagliolini non si comanda, e poi è scivolata nella notte aretina. Perché la notte ("Because the night") direbbe la sua canzone, appartiene agli innamorati: magari anche semplicemente di una città o dei tagliolini al tartufo.