"Metodo inaccettabile". Fei: "Decisione presa senza alcun confronto"

La decisione del Comune di Arezzo di aumentare la tassa di soggiorno ha suscitato critiche da parte della Confcommercio per la mancanza di confronto e tempi stretti. L'associazione sottolinea la delicatezza del momento per il turismo e la necessità di trovare soluzioni condivise.

"Metodo inaccettabile". Fei: "Decisione presa senza alcun confronto"

"Metodo inaccettabile". Fei: "Decisione presa senza alcun confronto"

"Il metodo del Comune di Arezzo per arrivare alla decisione di aumentare la tassa di soggiorno è poco in linea con il clima di collaborazione e confronto che la categoria ha sempre ricercato con l’amministrazione che, con sole 24 ore di anticipo, ci ha informati di un provvedimento già preso e non modificabile. Si può discutere, anzi a nostro parere si deve, sulla sostanza del provvedimento. Avremmo avuto alcune idee e proposte alternative o integrative. C’è un problema di tempi, a stagione turistica avviata, e di impegni già assunti con i tour operator" dice il direttore aggiunto della Confcommercio di Arezzo Catiuscia Fei dopo che la giunta ieri ha deliberato le nuove tariffe.

"Il Comune ha fatto molto per il turismo, a partire dalla Città del Natale - dice Fei - ma ancora siamo una destinazione “acerba”, con una fortissima dipendenza dal mercato italiano, che purtroppo è quello che sta soffrendo di più. Non abbiamo l’appeal di altre destinazioni, come Lucca o Bergamo. Non possiamo quindi permetterci un raddoppio dell’imposta deciso dall’oggi al domani. Per Confcommercio il momento è molto delicato: "negli ultimi mesi gli operatori fanno più fatica a trasformare le prenotazioni in venduto effettivo - spiega la responsabile dell’area turismo dell’associazione Laura Lodone - anche le richieste per Pasqua sono meno brillanti rispetto al 2023. Questo non vuol dire che non si possa raggiungere il tutto esaurito all’ultimo momento, specialmente se il clima sarà favorevole, ma per ora l’andamento delle prenotazioni è molto cauto".

L’impressione è che con la fine del 2023 si sia chiuso l’effetto “revenge tourism” che aveva caratterizzato il dopo pandemia, con milioni di persone disposte a rimettersi in viaggio per riscattare il tempo del lockdown. "Con la crisi economica che sta travolgendo tanti Paesi, l’inflazione alle stelle e l’aumento del costo della vita, viaggiare sta diventando un lusso per molti". Per Confcommercio, il Comune: "doveva trovare un accordo sull’aumento con gli operatori, con tempistiche adeguate, e recuperare il gettito dalle strutture che non versano".

Angela Baldi