Mercato internazionale vicino allo stop, avanti per la Città di Natale

Ascom al lavoro con l’ok dei tirolesi, la Fondazione: «Procediamo». Tavolo tecnico in prefettura a settembre L’evento in programma a ottobre segna il passo. Fei: «Vicini al no»

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Arezzo, 19 agosto 2021 - AREZZO Se potessero sarebbero già vestiti da pastori e in ginocchio davanti al bambinello. Un po’ per devozione ma soprattutto per non perdere il treno della Città di Natale. Da qualche anno è l’asso calato sul tavolo del turismo, l’all-in anche di fronte alle altre città di tutto il centro. Un anno fa è saltato tutto, sull’altare della pandemia: stavolta la macchina è già accesa.

«Non ho certezze ma stiamo lavorando per essere pronti al via, il 20 novembre» risponde Simone Chierici, in un colpo solo assessore al turismo e presidente della Fondazione. «Per noi è la priorità assoluta» risponde Catiuscia Fei, vicedirettore di Ascom, che il volano tirolese se lo è inventato dal niente. «Nessuno vuole rischiare con la salute ma crediamo esistano le condizioni per andare avanti».

Il nuovo Prefetto Maddalena De Luca, con la disponibilità di tutte le sue prime mosse, non ha alzato barricate, anzi si è detta interessata a verificare le condizioni fino in fondo. E il primo tavolo tecnico vero e proprio dovrebbe esserci già ai primi di settembre, a ridosso o poco dopo la Giostra.

Da Roma qualche segnale rasserenante arriva. Perché se per le Fiere c’è l’obbligo di Green pass, al tempo stesso ci sono dettagli gustosi: se gli eventi sono all’aperto e in spazi privi di varchi univoci di ingresso, non sono previsti pitstop fissi per verificare i documenti ma controlli a campione, sia pur con tutta la loro ricaduta di multe salate, a carico di chi non fosse regolarmente vaccinato.

E così la macchina degli eventi va. Ormai a singhiozzo quella del mercato internazionale: imminente, in calendario sarebbe dall’8 al 10 di ottobre. L’evento dei trecentomila e passa è vicino al secondo anno di stop. «La decisione non è ancora definitiva ma su questo siamo più vicini al no» ammette Catiuscia Fei. E del resto le altre tappe del circo dei sapori si sono già fermate un altro giro.

La macchina che trita affari, presenze e stinchi di maiale si è inceppata dall’inizio della pandemia e sono pochissime le possibilità che possa rinascere dalle sue ceneri (o dalle sue griglie) in questo 2021. «Ma siano pronti a rilanciarlo tra un anno: è un’occasione che non intendiamo certo far cadere nè regalare ad altre piazze» conferma la Confcommercio, orgogliosa delle sue creature.

L’obiettivo è concentrare tutto sul Natale, oltre un mese filato di mercatini e di eventi. «Da parte nostra – spiega Chierici – stiamo progettando l’area del Prato». Forse la ruota panoramica, forse una nuova attrazione, la conferma del resto, casette comprese. «Tra le ipotesi c’è quella di un’estensione dell’area»: immaginiamo verso il parco della Rimembranza ma anche la direzione della Fortezza non è esclusa.

«Certo le precauzioni e le misure saranno più del solito». Nessun dubbio o quasi sul mercatino di San Jacopo e Risorgimento: che pure un anno fa era scivolato sul virus. «Ma se anche i numeri dovessero esserci contrari stiamo lavorando ad un piano B». Lettera che la Confommercio coniuga solo in lingua tirolese. Tirolesi che hanno dato l’ok per tornare

. Il cuore rimarrà comunque piazza Grande e l’evento punta a confermare tutte le sue parti: a cominciare dalla baita, il motore del mercatino, anche in termini di presenze. Una partita delicata, seguita con occhi sbarrati da buona parte del centro, a cominciare dai ristoratori e dai locali pubblici, che fremono all’idea di ritrovare il loro «giochino» preferito. «E’ chiaro che non sarà mai la città di Natale che ci ricordiamo e con quel carico di presenze» frena Chierici per non creare troppe attese. Ma ben sapendo che ne basterebbe la metà per vedere già ora i pastori in coda.