"Meno armi, più borse di studio": Rondine conquista l'Onu e invita qui i grandi del mondo

L'appello lanciato di nuovo da Noam e Christine, israeliano e palestinese. Altro invito dall'Unesco, gli ex studenti arrivati dai vari Paesi, l'entusiasmo dell'ambasciatrice

L'appello all'Onu degli studenti di Rondine

L'appello all'Onu degli studenti di Rondine

Arezzo, 11 dicembre 2018 - «Un’arma in meno, una borsa di studio in più». Franco Vaccari, il presidente di Rondine, non chiede rivoluzioni dal palazzo di vetro dell'Onu, dove si affaccia goloso come se non avesse aspettato altro per tutta la sua vita. 

«Non siamo l’associazione dell’utopia ma quella della concretezza». Lo scandisce dal salone dell’Ecosoc, il polmone del consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite, quanto di più concreto esista nella galassia dell’Onu, perfino nell’arredamento, colorato ma sobrio, che i fans di Rondine scoprono solo ora, in diretta streaming. Ora, che Arezzo invade uno dei sancta sanctorum del potere e insieme dell'utopia mondiale.

Ma certo l’appello pur concreto che lancia insieme agli studenti di Rondine mantiene il suo bel filo di utopia: «Non chiediamo il disarmo» ma una piccola riduzione dei bilanci militari per dare forza alla scuola per i leader della pace. «E di introdurre l’educazione ai diritti umani nelle scuole». 

A scandire la richiesta sono ancora loro due, Noam e Christine, lui israeliano di Tel Aviv e lei palestinese di Betlemme, lui emozionatissimo e lei un po’ meno: in piedi, circondati dai loro amici dello studentato, sorta di meglio gioventù in un’immagine che in un istante via streaming fa il giro del mondo. 

E’ il cuore della grande giornatadi Rondine. «Sdoganata» a New York, riconosciuta come metodo di pace da studiare e approfondire: e addirittura esaltata da Marie Paul Roudil, rappresentante dell’Unesco che moltiplica gli inviti alla cittadella della Pace. «Vogliamo vedervi al prossimo forum per lo sviluppo sostenibile». Tranquilli, ci saranno: ormai la valigia sotto il letto è il kit naturale di Rondine.

Un viaggio tira l’altro, mentre al fianco della leader Unesco anche Ben Majekodunni, rappresentante dell’alto commissariato dei diritti umani, ci mette il carico da novanta. Le prime file del salone sono invase dai ragazzi: quelli di oggi e quelli di ieri, le rondini attuali e quelle d’oro. Ma da queste ultime arriva l’iniezione di concretezza che Vaccari cerca.

Il loro presidente ricorda il ruolo in Sierra Leone, quelle elezioni tenutesi senza osservatori esteri proprio grazie a loro. Nove ex studenti, andati di villaggio in villaggio fino a mobilitare un milione di persone. E snocciola i nomi di chi lavora nelle varie zone ancora di guerra con la rondine d’oro all’occhiello. Manuela e Jessica, Ismaila e Maria. 

«Voi siete i custodi della dichiarazione dei diritti umani» si sbilancia Mariangela Zappia, rappresentante dell’Italia all’Onu, regista di questa giornata proprio a 70 anni da quella dichiarazione. E lo ripete su Rai Tre, intervistata da Giovanna Botteri, dopo Ruggero Orlando la voce televisiva più popolare dall'America. «Può Davide una volta ancora battere Golia?» chiede la Botteri, senza rendersi conto che in questo modo rischia seriamente di mandare la concretezza gambe all’aria. 

E così Vaccari corre subito ai ripari. «Chiedo agli ambasciatori di essere al nostro fianco» chiude, quasi convocandoli sull’Arno. Anzi, convocandoli proprio: e lanciando questa sorta di appello  ai 193 governanti perché vengano a Rondine e soprattutto accettino la sua proposta. 

Un’arma in meno, una borsa di studio in più. Così, concretamente, semplicemente. Sullo sfondo scorrono le immagini della cittadella, l’Arno, il ponte della Direttissima, il castello, il monumento di Beppino Baracchi. Forse per indicare la strada della cittadella, forse perché aiutino gli ambasciatori a stare al loro fianco.

Non facilissimo: perché da oggi studenti e rondiniani riprenderanno a girare gli States come trottole, concrete ma impazzite, ultimo obiettivo la conferenza internazionale di Washington. Poi il ritorno a casa: ma fino a quando?