Medioetruria, "l’importante è fare presto" L’Umbria sente Arezzo, "subito il protocollo"

L’assessore Melasecche parla con la Chiassai, Romizi con Ghinelli. Ceccarelli avverte: "L’accordo già c’era, deve solo essere riaggiornato lo studio"

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L’Umbria, con in testa l’assessore regionale Enrico Melasecche è pronta a proporre alla Toscana una protocollo d’intesa "per valorizzare e potenziare gli interessi comuni a livello ferroviario" chiedendo che sia RfI a individuare la soluzione tecnica migliore – ovvero la stazione – in cui far fermare l’Alta velocità. "Ho parlato con la presidente della provincia di Arezzo (Silvia Chiassai) proprio ieri – spiega Melasecche – e c’è comune veduta d’intenti. Sul tema già il presidente Giani era già intervenuto positivamente. Non ci interessa il luogo ma che si faccia. Così come solleciteremo il Lazio sull’altra direttrice di Orte perchè per noi è indispensabile il collegamento con il nord e con il sud". I fondi, secondo la confinante Umbria, dovranno essere messi dallo Stato "questi 80 milioni di euro (secondo stime approssimative) dovranno arrivare dall’accordo di programma, considerando di quanto è stato alleggerito il bilancio grazie al Pnrr e tenendo presente che la maggior parte dei fondi è andata al sud, una percentuale elevata al nord e all’Italia di mezzo percentuali di gran lunga inferiori".

Il sindaco di Perugia, Andrea Romizi non si sbilancia sulle soluzioni ma è pronto a riparlare di una Medioetruria, tema abortito ormai anni fa. "Ho incontrato il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli e sono assolutamente favorevole ad aprire un confronto per una stazione baricentrica tra Perugia, Arezzo e Siena che diventi attrattiva per i flussi turistici". Nel 2017 in realtà, nel Piano trasporti dell’Umbria si era ’sposata’ per la Medioetruria la soluzione tra Rigutino e Olmo, per agganciare la linea lenta della ferrovia all’Alta velocità in un tratto in cui le linee corrono affiancate per circa un chilometro e mezzo ad una distanza di 170 metri. Farneto invece, che era un’altra ipotesi, dovrebbe essere agganciata via gomma.

"Vedo riaprirsi un dibattito e questo va bene – commenta il consigliere regionale Vincenzo Ceccarelli, uno dei ’padri’ della stazione Medioetruria – ma lo vedo scivolare sui toni che ne hanno provocato il congelamento all’epoca: campanilismo anzichè ricerca dell’unità". Ceccarelli è sulla stessa linea di Melasecche: "Esiste uno studio autorevole fatto da tre università, da rappresentanti di due regioni con la presenza dei tecnici di Rfi. Se non si vuole arenare il percorso iniziato sia indicata una commissione tecnica da Siena, Arezzo e Perugia e dalle due regioni, anche con la presenza della Camera di commercio che riprenda lo studio lo aggiorni e stabilisca il bacino di maggiore convenienza invece che stabilire se è più vicino a me o a te. Solo così – aggiunge Ceccarelli – avremmo le carte in regola per chiederne la realizzazione. Ricordiamoci che è una cosa che nessuno ci propone di fare e va strappata con le unghie e con i denti". Sull’ipotesi del senese, proposta dal vicepresidente del consiglio regionale, Stefano Scaramelli, Ceccarelli non vuole entrare. Il vicepresidente del Consiglio regionale propone la ’quarta via’: "Le tre ipotesi del 2015 Rigutino, Farneta o Chiusi sud non sono state prese in considerazione da RfI e sono superate dalla storia. Facciamo uno scatto in avanti e pensiamo all’area tra Chiusi, Chianciano, Montepulciano, Cortona e Castiglione del Lago. Lì, verso Montallese. La linea lenta si incrocia con la direttissima e l’Autosole scorre a 250 metri. Basterebbe fare un’uscita dall’autostrada. E dal casello di Arezzo sono venti minuti". E l’Umbria? "Non c’è scritto che deve essere coinvolta. Questa può essere una proposta della Toscana, l’importante è tenere insieme Arezzo e Siena se ognuno rinuncia a qualcosa".

Arezzo città invece pensa che Rigutino sia la scelta giusta. "Una stazione – aveva sottolineato Alessandro Ghinelli – può nascere solo laddove si configurino due precise caratteristiche: la vicinanza alla direttissima e la possibilità di inserirsi in una connessione intermodale ferro-ferro".

"Il territorio si compatti sulla stazione dell’Alta Velocità e parli con una voce sola. Emergono personalismi e ricerca di visibilità che non appaiono utili al raggiungimento del risultato finale.

Per dotare questo territorio di un infrastruttura così importante è necessario coinvolgere il Ministero, la Regione e Trenitalia, una sfida difficilissima che rischia di diventare impossibile se continueranno ad emergere distinguo" dicono i consiglieri di Scelgo Arezzo che "manifestano sincero apprezzamento per il costruttivo approfondimento promosso dai sindaci della Valdichiana".

Erika Pontini