Maxi-commessa dalla Lituania per la "Svi"

La società di Vannoni e Sambuchi veicoli ferroviari per l’elettrificazione della tratta Vilnius-Klaip. "Ma dobbiamo fare in fretta".

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di Massimo Pucci

Una schiarita per la ripresa della produzione industriale, la notizia arriva da Lucignano e precisamente dalla Svi che si è aggiudicata una commessa milionaria. La società di Mauro Vannoni e Ivano Sambuchi fornirà i veicoli ferroviari nuovi per l’elettrificazione di una tratta della linea ferroviaria Vilnius-Klaipèda in Lituania. Per questa importante realtà produttiva si tratta di un ulteriore incoraggiamento che si affianca al piano di sviluppo intrapreso dalla Svi.

Sono ancora in corso i lavori di ampliamento dello stabilimento, il cantiere è stato tuttavia frenato dal Covid19 e poi anche le trafile burocratiche hanno comportato altri due mesi di rallentamento. Una criticità che avrà delle ripercussioni sulle assunzioni programmate, che quindi slittano di conseguenza. Per Sambuchi e Vannoni adesso c’è da pensare all’ordinativo che arriva dal consorzio spagnolo Inablec che si è aggiudicata un concorso internazionale finanziato dalla Unione Europea per realizzare l’elettrificazione della principale linea ferroviaria della Lituania, attualmente gestita da locomotive diesel molto inquinanti e domani da locomotive elettriche poco inquinanti. Questo consorzio è formato da due società spagnole già clienti di Svi.

Entusiasti I titolari: "Vengono riconosciute a livello internazionale le nostre capacità di progettare e costruire macchine all’avanguardia per la costruzione e manutenzione delle linee di trazione elettrica ferroviaria – dicono Vannoni e Sambuchi – c’è tuttavia anche preoccupazione perché la fornitura prevede tempi stretti e penali per ritardata consegna molto elevate. Inoltre c’è da considerare il fattore Covid che già ha fatto chiudere la fabbrica per due mesi. Altra preoccupazione c’è per il ritardo dell’ampliamento del plesso industriale del Fossatone, dovuto ad intralci burocratici". Nei piani aziendali l’ampliamento doveva essere terminato ad ottobre 2020 ed invece slitterà con pronabilità a marzo 2021. La forza lavoro dovrebbe salire dalle attuali 165 persone a circa 180 entro fine 2020:

"Molti dipendenti – dichiarano i titolari – hanno aderito alla iniziativa di lavorare il sabato 5 ore in cambio di un premio aggiuntivo oltre alla paga normale e alla maggiorazione per straordinario prevista contrattualmente. Questo ci ha permesso di recuperare parte delle 24mila ore di produzione perse per la chiusura dovuta alla pandemia".