Maturandi già a casa per evitare il contagio Da oggi le prenotazioni: -25% i positivi in aula

Quasi tutti gli istituti li tengono in Dad. Ma intanto da oggi aperte per loro le agende: le somministrazioni a tempo di record

di Alberto Pierini

AREZZO

Il loro banco è tornato in fondo al letto. La Dad, il computer al posto della lavagna, le pantofole al posto delle scarpe. Quasi tutti i presidi hanno deciso di tutelare i propri maturandi tenendoli a casa. Lo avevano annunciato, hanno mantenuto la promessa.

Al Liceo Colonna sono a casa già da lunedì scorso. All’Itis Galilei stessa misura ma posticipata: da ieri vedono le classi con il binocolo. Stessa scelta al Liceo classico. Al Professionale Margaritone la mossa scatterà da lunedì, proprio per i giorni che precedono la fine delle lezioni, e così allo Scientifico. Al Liceo Artistico alcune classi sono in Dad da giovedì scorso: ma la maggioranza delle quinte ha chiesto di rimanere in presenza fino alla fine e il preside Luciano Tagliaferri gli è venuto incontro.

Al Fossombroni e al Buonarroti, scuole che ormai vanno in tandem, quinte prudentemente a casa da martedì scorso, sperando serva a ridurre i pericoli. Dopo un anno tutto in salita, i presidi cercano di evitare ai ragazzi l’ultima beffa: ritrovarsi positivi o in quarantena proprio in corrispondenza con gli esami.

E’ lo stesso obiettivo che si è posta la Regione ma usando uno strumento diverso:la vaccinazione. Da oggi le agende ormai infinite aprono anche per i maturandi. Sono trentamila in tutta la Toscana e poco più di tremila solo nella nostra provincia. Se dovessero tutti prendere la palla al balzo, nei prossimi giorni si aprirebbe un lavoro pesante per tutti i centri vaccinali. Perché la maturità prende il largo il 16 giugno.

E tutta la somministrazione delle prime dosi deve concentrarsi tra il 7 e il 13: quindi subito da lunedì e per l’intera settimana. Per tutti il vaccini previsto è Pfizer. A interrogare le stelle più che i ragazzi sono le famiglie. perché l’occasione di vaccinare i figli in largo anticipo è ghiotta ma molte temono che a quel punto il richiamo possa incagliarsi nelle ferie, considerando i 42 giorni tra la prima e la seconda dose. In un quadro che diventa sempre più frastagliato, con il pressing da Roma ad essere più elastici sui tempi e il cerino che finisce per rimanere tra le dita della Regione e addirittura delle Asl. Ma intanto oggi ci sarà il primo responso: quanti saranno i ragazzi interessati a bruciare le tappe. In una classe di età che, tra indole personale e ormai abitudine alla didattica a distanza, di sicuro non ha paura di entrare sul portale e giovarsi il tutto per tutto.

La scuola continua a fare paura sul fronte della pandemia. Ma in realtà ha risposto in maniera brillante ala riapertura delle classi. Meglio, molto meglio di ogni previsione. Gli ultimi dati forniti dalla Regione, che di settimana in settimana monitora il numero dei nuovi positivi, sono inequivocabili. Il calo dei contagi in provincia è del 25%, un salto indietro che parla da solo.

E’ vero che la riduzione è generalizzata e riguarda un po tutte le fasce d’età: ma è chiaro che i banchi stavolta hanno fatto diga. Il calo è particolarmente forte alle elementari, dove i nuovi positivi si sono più che dimezzati, e alla materna, dove sono calati proprio della metà. Ma anche alle superiori il balzo indietro è del 20%. La paura non fa più novanta ma malgrado tutto sui ragazzi vicini agli esami cala la campana di vetro della dad. Quel banco bello solido in fondo al letto.