Gioco d'azzardo: centinaia in cura, quasi un ragazzo su 10 punta forte

Primi casi a 14 anni La media di spesa varia dai 10 ai 50 euro, a seconda delle disponibilità. Attualmente sono 250 in un percorso terapeutico

In aumento in Lunigiana la dipendenza dal gioco d’azzardo (foto d’archivio)

In aumento in Lunigiana la dipendenza dal gioco d’azzardo (foto d’archivio)

Arezzo, 21 ottobre 2019 - Ludopatia: anche una parola così brutta può essere spiegata in modo divertente e, per questo, forse diventa più facile da capire. Il SerD di Arezzo e il Dipartimento Dipendenze della Asl Toscana sud promuovono 5 conferenze interattive “talk” su “Matematica e Gioco d'Azzardo”, dedicate alle scuole superiori e gestite in modalità innovativa. In un’ora e mezzo verranno “smontate” le più diffuse credenze sul gioco d’azzardo, informando i giovani sulle reali possibilità di vincita dei diversi giochi, attraverso simulazioni e video. La matematica, insomma, manda ko il gioco d’azzardo. Saranno un migliaio, in tutta la settimana, gli studenti aretini coinvolti nelle conferenze-talk, con la speranza che si facciano portatori di informazioni anche nelle famiglie e tra gli amici Le iniziative sono state illustrate stamani al SerD dal responsabile Marco Becattini e da Tiziana Giovenali (Ufficio scolastico provinciale). Le conferenze talk saranno gestite dai matematici e dai fisici dell’agenzia formativa Taxi 1729. Ecco il programma delle conferenze talk:

- Bibbiena, martedì 22 ottobre ore 11,30, Fondazione Baracchi, via Bosco Casina

- Arezzo: mercoledì 23 ottobre ore 11,30, auditorium “ITIS” – via Galilei

- Cortona, mercoledì 23 ottobre ore 8,30, auditorium Chiesa Sant’Agostino, via Guelfa

- Sansepolcro: giovedì 24 ottobre ore 10,30, “Progetto Valtiberina” - via dei Montefeltro 1

- San Giovanni Valdarno, venerdì 25 ottobre ore 8,30, Cinema Masaccio

Dall’ultimo studio Edit (anno 2018) dell’Agenzia Regionale di Sanità, è emerso che il 7% degli studenti toscani tra i 14 e i 19 anni ha sviluppato un comportamento problematico con il gioco d’azzardo. D’altra parte, l’inizio del gioco d’azzardo in adolescenza è associato ad un alto rischio di sviluppare ludopatia in età adulta. Nell’Aretino, come SerD seguiamo oltre 200 persone. Ogni anno, nella nostra provincia, nel gioco vengono spesi ben 390 milioni” ha spiegato Becattini.  Il gioco d’azzardo, diversamente da altri comportamenti a rischio di dipendenza, è da sempre stato percepito come un’innocua forma di svago, dunque socialmente accettata. Nell’ultimo ventennio, grazie anche alla facilità di accesso per mezzo di Internet, tv digitale, telefonia fissa e mobile, questo fenomeno ha registrato una forte espansione, sia per numero di giochi esistenti che per fruibilità. Tra i giovani, la prevalenza di comportamenti problematici legati al gioco è più alta rispetto alla popolazione generale (5-6%). “Secondo quanto stimato nell’indagine EditT, nel 2018 4 studenti su 10 riferiscono di aver giocato e circa il 70% di questi sono minorenni. Il coinvolgimento nei due generi appare significativamente diverso, la percentuale di studenti maschi che gioca è quasi doppia rispetto a quella delle coetanee (53,4% vs 29,5%)” ha continuato Becattini.

Per quanto riguarda i giochi praticati, il Gratta e Vinci resta al primo posto tra i più frequenti (66,1%), in particolar modo tra le femmine (82,7%), seguito dalle scommesse sportive (54,1%), in questo caso preferite dai maschi col 71%. Sempre tra i giochi più diffusi troviamo anche il biliardo (o altro gioco di abilità) e i giochi con le carte, rispettivamente con il 49% ed il 48%. Le ragazze sembrano essere attratte anche dai giochi praticati nei circoli ricreativi o nelle sale da gioco come il Bingo (o la Tombola) e dal Lotto e SuperEnalotto (rispettivamente 45% e 37% circa). Mentre i maschi mostrano un certo interesse anche per giocate sportive più caratteristiche delle ricevitorie e del gioco on-line, come Totocalcio e Totogol (37%). “Come rilevano i dati del SerD, il fenomeno delle dipendenze da gioco  d’azzardo  riguarda un numero importante dei nostri adolescenti. Stanno vivendo  situazioni di disagio  che si ripercuotono anche nell’ambito scolastico – ha concluso Tiziana Giovenali - Basti pensare all’isolamento sociale di molti giovani che si chiudono  in se stessi  rifugiandosi in un mondo solo virtuale,  alla scarsa motivazione verso lo studio se non addirittura  all’abbandono del percorso scolastico. Consapevoli che sia necessario un approccio integrato e sistematico alle problematicità connesse ad un abuso del gioco, l’Ufficio Scolastico Territoriale di Arezzo da alcuni anni fa parte del Gruppo interistituzionale coordinato dal SerD con il compito di sensibilizzare le scuole secondarie ed implementare le varie azioni messe in campo per rafforzare le competenze di cittadinanza attiva e la cultura della legalità. Le molteplici azioni progettuali della scuola sono rivolte non certo a “demonizzare” nuove tecnologie come uso videogiochi che fanno ormai parte del  linguaggio dei “nativi digitali” ma contrastare un loro “abuso” che porta ad avere il sopravvento su tante attività  sociali”.