Martina, il procuratore chiede 7 anni per i due imputati. Il babbo della ragazza accusa

Stangata su Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi. 4 anni per tentata violenza e tre per morte in conseguenza di altro reato. Bruno Rossi attacca i due giovani: "Indifferenti"

Martina Rossi

Martina Rossi

Arezzo, 6 dicembre 2018 - Caso Martina Rossi, il procuratore di Arezzo Roberto Rossi chiede sette anni per i due imputati gli aretini Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, di cui quattro per la tentata violenza e tre per morte in conseguenza di altro reato. Nella requisitoria il pm ha ripercorso cosa accadde, secondo quanto raccolto durante le indagini, il 3 agosto 2011 giorno in cui la studentessa genovese precipitò dal sesto piano dell’hotel di Palma di Maiorca ed esattamente dalla camera dei due imputati.

Oltre al profilo psicologico della ragazza che ha tratteggiato il quadro di una giovane solare e desiderosa di vita e soprattutto felice della vacanza, il procuratore ha ricostruito quanto accaduto nelle prime ore del 3 agosto 2011 puntando sui graffi sul collo di Alessandro Albertoni e sul fatto che la ragazza non avesse gli short, tutti segni di tentata violenza secondo l’accusa.  

“Del racconto di Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi non tornano i dati oggettivi - ha detto il procuratore - la finestra per esempio era aperta perché legata con il filo dell’antenna della tv come dimostrano le foto quindi non è possibile che abbia aperto la finestra, preso la rincorsa e si sia buttata. Contro la tesi del lancio volontario c’è poi anche la caduta a candela che esclude lo slancio”. E ancora. “Alessandro Albertoni aveva riferito di aver calmato Martina e allora perché il il giovane era sconvolto quando scese da basso nella camera delle amiche di Martina?”. Si chiede il pm Rossi che prosegue sottolineando un altro aspetto ovvero che “Martina non aveva gli occhiali al momento del fatto, non ci vedeva quindi è normale che tentando di fuggire perda l’equilibrio e cada”.

Ultimo elemento il commento dei due imputati con gli amici, come testimoniato dagli stessi in aula “abbiamo lasciato il segno ovvero - commenta Rossi -vuol dire che si attribuiscono il merito dell’impresa”. Versione sposata dagli avvocati di parte civile che hanno parlato subito dopo il pm Roberto Rossi. In particolare Luca Fanfani che ha ripercorso la vita studentesca di Martina citando tutte le testimonianze degli amici che “hanno descritto Martina come una ragazza piena di vita”.

A ruota arriva la reazione del babbo di Martina. «Non importa la pena ma solo la soddisfazione della sua mamma per riuscire finalmente a capire la morte della figlia. Sono oggettivamente sconvolto dall'indifferenza e dalla mancanza di presenza degli imputati, avessero visto morire un gatto si sarebbero preoccupati di più. Martina era un valore per tutto il mondo».

Lo ha detto Bruno Rossi in merito alla richiesta del pm Rossi di sette anni per tentata violenza e morte, in conseguenza di altro reato, nei confronti dei due imputati aretini Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi. Stefano Buricchi, legale di Luca Vanneschi, ha sottolineato: «Valuterò insieme al collega - ha detto il legale - se in sede di arringa produrre una memoria del mio assistito»