Marmorini: "E' per mia madre". Vedovini: "Li abbiamo raggiunti". Amarezza sconfitti

Dalla dedica alla mamma che non c'è più all'esultanza del compagno per l'aggancio. Fazzuoli: "Il progetto va avanti". Felici: "Ci credevamo". Lacrime di Cicerchia

Marmorini festeggiato

Marmorini festeggiato

Arezzo, 24 giugno 2018 - Prima ancora che l’araldo annunci la vittoria Tommaso Marmorini scoppia in un pianto a dirotto. Subito soffocato dall’abbraccio dei quartieristi, degli amici, dei supporter che lo chiamano sotto la tribuna per festeggiare. Poi trova le parole e racconta a chi dedica una vittoria così importante, per lui e per il quartiere: «A persone che non ci sono più: Cinzia Banelli, Fabrizio Nofri e alla mia mamma Roberta che non c’è più da tanto tempo ma sono sicuro da lassù mi ha guardato».

Un debutto perfetto: «È stata una grande emozione correre la carriera e il tiro che va a stamparsi sul centro ...». Il primo abbraccio per l'amico Francesco Rossi, la rivalità sul posto da titolare non ha inciso sul loro legame.

Arriva il compagno di squadra, il veterano Enrico Vedovini: «Così mi abbassi la media», ridono e si abbracciano. «Una vittoria bellissima e sofferta – spiega Vedovini – dopo un anno difficile, abbiamo dovuto sostituire Stefano (Cherici nda), far fronte a tante situazioni ma alla fine siamo usciti vittoriosi, è un momento storico». Per Cherici ha una dedica particolare. "Lo conosco,so che festeggia anche lui: Tommaso sul suo stesso cavallo e pochi mesi dopo ha raggiunto lo stesso risultato. Credo la senta una vittoria anche sua".

Più in disparte troviamo il rettore, Maurizio Carboni: «In realtà sto fibrillando, mi sono sfogato sotto il palco. La vittoria più bella, un momento storico, davvero non ci sono parole». 

Tra gli sconfitti il clima fatalmente cambia. Porta del Foro fa una buona prestazione ma al neo rettore Roberto Felici non basta: «Arrivare vicini non conta e non ci basta più». «I ragazzi sono molto delusi, pensavano veramente potesse essere la volta buona. Lo pensavo anche io e lo speravamo un po’ tutti. Cominceremo ubito a preparare la Giostra di settembre. Ma  adesso fa male».

Fa male anche a Porta Crucifera. È il rettore Andrea Fazzuoli a parlare per i suoi: «Non è stata la giostra che avevamo pianificato, sicuramente. Però il nostro progetto va avanti, ci metteremo in tutta serenità ad analizzare quello che non ha funzionato». Nessuno sembra avere l'intenzione di rimettere in discussione a settembre la coppia lanciata teri.

Ha pianto Elia Cicerchia subito dopo il suo tiro, un quattro con il quale Porta Santo Spirito è uscito dai giochi. «Ero convinto di aver fatto cinque, non capipisco». Elia montava Napoleone, il cavallo di Gianmaria Scortecci: «Non posso fare a meno di pensare che se Gianmaria avesse montato il suo cavallo avrebbe corso un’altra carriera, provo quasi un senso di colpa».

Fa notizia che la Colombina non vinca da due edizioni: «Ci può stare – commenta il rettore Gori – sono cose che succedono. Ma noi ci rimettiamo subito al lavoro e a settembre torneremo forti come e più di prima».