In tremila sulla strada di Rondine. La marcia paralizza la Setteponti. Generazioni insieme, tante scuole

Studenti anche dal resto della Toscana. Gli applausi dalle case. "Via la guerra" e suonano un campanaccio. Vescovo in testa, Ponte Buriano invaso. Messaggio di una ragazza ucraina: "Ognuno ha il proprio inferno"

La marcia dal piazzale ex Ipercoop a Rondine sulla Setteponti

La marcia dal piazzale ex Ipercoop a Rondine sulla Setteponti

Arezzo, 9 giugno 2023 - Si baciano sotto la bandiera della pace. Si baciano nel cuore di una marcia dove tutti sfilano nella stessa direzione, la collina di Rondine. Ma nella quale si snodano le storie più diverse. Dal bacio di chi bagna i propri sentimenti sull’Arno fino ai trampolieri, che si godono il colpo d’occhio dall’alto. E il colpo d’occhio è un serpentone infinito, che per due ore paralizza la Setteponti. La strada già prima della partenza era sbarrata. Lo resterà più o meno fino a mezzogiorno, tra le auto in attesa sulla direttrice di Castiglion Fibocchi.

Le scuole fanno la parte del leone. Ci sono istituti che calano in massa sulla strada della pace. Come il Liceo Scientifico, che in un colpo solo mette in campo 18 classi e 28 professori. Come dire che per un giorno il vero Redi è in strada e l’altro suona a vuoto. "Sì, siamo qui con i ragazzi" ci conferma Giancarlo Sestini, con gli occhi incollati un po’ al percorso e un po’ ai ragazzi. Tra le scuole ce ne sono anche da fuori provincia. "Noi siamo del liceo Castelnuovo di Firenze" dice soddisfatta Cristina Ignesti: insegna scienze motorie, è arrivata con due classi. "Dobbiamo solo stare attenti agli orari dei treni".

Ma non ci sono solo ragazzi. Tre generazioni camminano fianco a fianco nella strada bruciata dal primo sole. Ci sono i genitori, ci sono i nonni. Ci sono i volti noti di chi viene da una vita sotto i riflettori e qui rientra nel gruppo. Paolo Nicchi, vicesindaco e assessore alla cultura per una stagione, ha la maglietta rossa degli organizzatori: il colore prediletto resta quello ma l’incarico è di chi sa dare una mano al di là dei ruoli. Mario Bruni, quasi ridisegnando le giunte di allora, marcia in buona forma: ora guida l’associazione Castelsecco. Davanti alla strada chiusa si lecca i baffi. "Se me l’avessero permesso ai tempi della costruzione del Baldaccio..".

Al suo fianco marcia Giuseppe Caroti: da presidente del consiglio comunale indossava il farfallino, ora no, ma è lo stesso. Tra i primi anche Vincenzo Ceccarelli: all’arrivo recupera il fiato prima di prendere la parola. Il suo saluto si unisce a quelli del presidente della Provincia Polcri e del vicesindaco Tanti. E del Vescovo: scatta al comando dal piazzale dell’ex Ipercoop, poi continuerà a muoversi nella coda da una parte all’altra. Al suo fianco il vicario generale Fabrizio Vantini, la chiesa schiera tutte le sue punte: e nel pomeriggio arriverà anche Riccardo Fontana, ex di lusso.

"Io sono di Londra ma vivo ad Arezzo da 30 anni" ci spiega Penny Staius: è insegnante madre lingua alla Vasari, felicissima di essere in marcia con gli altri. Parla un ottimo italiano ma dalla cadenza inconfondibile. "Torno spesso in Inghilterra".

Inossidabile ecco Gualberto Gualdani, l’uomo del ponte. Inciampa e cade prima del suo paese, ma continua un po’ sanguinante come se niente fosse successo. Mentre in cima qualcuno cadrà svenuto.

"La mia stima è di 3500 persone" dice il presidente di Rondine Franco Vaccari. Ai numeri degli organizzatori rispondono quelli non della questura ma della municipale. "2500, io ho gli occhi buoni" rilancia il comandante Aldo Poponcini. Come sempre la verità sta nel mezzo, oltre quota tremila.

Marciatori variegati . Un gruppo di ciclisti lascia il suo percorso e si accoda agli altri, spingendo la due ruote. Dalle finestre, applausi, saluti e suoni di campanaccio. "Viva la pace" grida una signora a Ponte Buriano. All’arrivo la scossa te la dà Kateryna, ucraina di Kiev, "Ognuno ha il suo inferno, permettiamo a tutti di soffrire". Il prato si colora di magliette bianche, i tremila si sdraiano al sole. Un ultimo bacio suggella la festa.