Ma il Covid uccide ancora: un'altra vittima della Rsa di Montevarchi, è la sedicesima

Aveva 95 anni, si è spenta in ospedale. E a Bucine ennesimo anziano contagiato. Muore, non per l’epidemia, anche un’ottantenne di Castiglioni: era positiva

Trasferimento di malati Covid

Trasferimento di malati Covid

Arezzo, 7 maggio 2020 - Stiamo vincendo il Covid: anche ieri un solo caso, la frenata dell’epidemia continua a lasciare profondi segni sull’asfalto Ma il Covid non muore: anzi, continua ad uccidere. E ancora una volta i più fragili. Ieri ad arrendersi è stata una vecchia signora di 95 anni: era in ospedale, nel reparto di rianimazione, da circa venti giorni. Ma anche alle sue spalle c’era l’ombra della Rsa di Montevarchi.

L’ombra reale, quella del giardino esterno sormontato dagli alberi, e quella della casa di riposo, che ormai conta più vittime che in tutto il resto della Toscana. All’inizio di marzo L’ultima «nonna» scomparsa era lì, insieme a tutti i suoi compagni di stanza e di istituto. Oggi sedici di loro non ci sono più. Sedici su 72 ospiti, quasi uno su quattro si è arreso al Covid. Un bilancio terribile, quasi da bombardamento direbbe chi da mesi paragona la bufera del contagio ad una guerra.

Le sue condizioni erano andate via via peggiorando. Ma chi la conosceva assicura che prima dell’ondata maledetta stava benino, certo compatibilmente con la sua età. Quasi un’eccezione in un quadro che vede la stragrande maggioranza delle persone morte in Rsa vittime di patologie decisamente complesse. A livello nazionale solo il 3,8 se ne è andato semplicemente per il Covid.

Dato, ci assicurano dalla Asl, che sostanzialmente vale anche qui: qui dove più di sette morti su dieci erano ospiti di case di riposo. E’ una tragedia che mantiene la storia dell’epidemia aretina su un doppio binario, Da una parte la marcia verso l’azzeramento.

Il solo caso di ieri è a memoria il risultato migliore emerso dai primi di marzo ad oggi. E si accompagna ad un’altra pioggia di guarigioni: 14 solo sul versante aretino della Asl, per un totale che ormai si arrampica a quota 218. Tra poco già la metà dei malati sarà tra i guariti e forse inizierà davvero la fase finale. Eppure perfino quel solitario contagio fa squillare un altro campanello d’allarme, chiama in causa in modo fragoroso le residenze sociali assistite.

Perchè è un altro degli ospiti della casa di riposo di Bucine. L’altra ferita a morte da questa storia, che tra le sue pareti conta già undici vittime contro le sedici di Montevarchi. Era risultato negativo ai primi controlli, quelli che a marzo avevano aperto questo fronte. Poi le sue condizioni erano peggiorate e ad un secondo controllo il tampone stavolta è venuto positivo. Ed è anche lui in ospedale.

Dovrebbero essere tredici ancora gli anziani ricoverati al San Donato provenienti dalle due Rsa: anche se tra di loro qualcuno è sulla via della guarigione e presto potrebbe essere riportato a casa, sia pur di riposo. E sempre ieri un’altra donna è morta al San Donato. Aveva 88 anni ed era, ricorderete, l’unica positiva del Serristori di Castiglion Fiorentino, un altro tra gli istituti più famosi della provincia.

Sembrava che fosse ritornata negativa ma evidentemente non era così, la morte l’ha incrociata nell’area Covid del San Donato, dove di sicuro vengono curati solo e soltanto i positivi. Ma tutto lascia pensare che non sia morta per il coronavirus. Le sue condizioni erano davvero gravi da tempo e stavolta per una costellazione di patologie alle quali il Covid si era solo andato a sovrapporre: come a dare l’ultima spinta, facile quando il malato sia tanto fragile.

Dalla Asl le verifiche sono in corso ma ci assicurano che la donna non è morta di Covid ma semplicemete con il Covid. Ma è un dato che pesa solo sulle statistiche e non allevia di un grammo il dolore di una famiglia.