L’urlo di Mercati: "Ci mancano i grandi eventi"

L’assessore indica la priorità di Sansepolcro per la valorizzazione turistica: "Lavoreremo su questo fronte, ci sono progetti da sviluppare"

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di Claudio Roselli

"Servono grandi eventi per creare il giusto movimento a Sansepolcro e lavoreremo su questo filone". Cultura, turismo, commercio e manifestazioni a Sansepolcro: quattro deleghe che rappresentano più facce della stessa medaglia per il neo-assessore Francesca Mercati, alla sua prima esperienza in giunta dopo cinque anni da consigliere capogruppo con l’amministrazione guidata da Mauro Cornioli. Per la Mercati, si tratta di materie collegate fra esse e il periodo delle festività di fine anno e può diventare un primo indicativo test. "Senza dubbio sì: partiamo dai problemi del commercio tradizionale che - dice – sono sotto gli occhi di tutti e non si limitano alla realtà di Sansepolcro, ma si tratta pur sempre di questioni oggettive. Da una parte, cercheremo - per quanto possibile – di salvaguardare i titolari delle attività, perché è gente che comunque svolge una professione; dall’altra guarderemo al commercio come a una materia da far dialogare con cultura e turismo; sono alla fine i tre cardini di un unico aspetto. L’idea che abbiamo in mente è quella di una città capace di un’offerta a 360 gradi nei confronti del turista. Abbiamo deciso di compiere una scelta diversa, passando dal binomio cultura-scuola, che comunque rimane, al binomio cultura-turismo per conferire un’impronta dinamica alla cultura e portare gente a Sansepolcro, grazie al patrimonio che abbiamo. Poi, sono l’assessore anche alle manifestazioni, quindi abbinato a quanto ho detto prima c’è una sorta di quarto cardine: gli eventi e la loro qualità. Dobbiamo lavorare per fare in modo che le nostre iniziative portino più gente possibile in città. In altre parole, che siano attrattive".

Quali sono allora i progetti che ha intenzione di mettere in cantiere, considerando il ruolo di Piero della Francesca e del museo civico? "Più che di museo, voglio parlare di "grande museo", premettendo che dal demanio abbiamo intenzione di prendere in carico Palazzo delle Laudi e una parte della Casa di Piero. Dobbiamo ripensare il ruolo della Fondazione Piero della Francesca perché la Casa dell’artista deve diventare la struttura attrattiva che dialoga con il museo civico e che crea una rete forte assieme alle altre realtà artistiche e culturali. Per ciò che riguarda la gestione del museo, credo che continueremo sulla strada intrapresa: c’è un bando in scadenza e lo ripubblicheremo; vediamo chi se lo aggiudica, ma è certo che l’esternalizzazione ha prodotto risultati in termini di numeri e gradimento. Quella della cultura è una sfida avvincente, che a Sansepolcro lo diventa ancora di più perché abbiamo una storia che dobbiamo valorizzare".