Lupi fanno strage di pecore in pieno giorno

E’ l’ennesimo volta che l’azienda di Egidio Marcia è presa d’assalto. "Siamo alla disperazione, se va avanti così dobbiamo chiudere"

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di Maria Rosa Di Termine

Ci risiamo. Ormai è un "calvario" in tutte le stagioni dell’anno e non solo d’estate. Per l’ennesima volta l’azienda di Edigio Marcia, uno degli allevatori più noti della Val d’Ascione, sulle colline di Terranuova Bracciolini, è stata presa d’assalto dai lupi. In gruppo o solitari, i predatori alla ricerca di cibo fresco colpiscono in pieno giorno, facendosi sempre più spavaldi, e si presentano come ospiti non richiesti a pochi metri dalle abitazioni. Passata l’incursione non rimane altro che fare la conta di danni e vittime. E il dazio pagato da Marcia in questi ultimi giorni è davvero salato: il branco ha fatto una strage sbranando in ripetuti attacchi difficili da contenere e prevenire il gregge, lasciando sul terreno ben 11 pecore.

Altre due mancano all’appello e, probabilmente, hanno subito lo stesso destino trascinate lontano dal recinto. Morale della favola, tra perdita secca del valore degli ovini e costi di smaltimento degli esemplari morti il pastore dovrà sborsare diverse centinaia di euro.

E’ la Coldiretti a segnalare le nuove razzie che si aggiungono alle innumerevoli registrate ciclicamente in passato e che hanno depredato molti altri allevatori. Logico, allora, che il limite della pazienza sia stato oltrepassato da tempo, perché ad ogni agguato viene vanificato il lavoro di chi si impegna al massimo nella propria attività sostenendo sacrifici economici rilevanti. E c’è di più. Edigio ora ha paura e non solo degli animali che assediano gli ovili. Il timore concreto è di dover chiudere i battenti della sua impresa. La situazione, insomma, è drammatica e vicina al punto di rottura. Per inciso l’ultimo agguato si è verificato di buon mattino: "Prima si presentavano in prevalenza di notte – racconta Marcia con un tono di disperazione nella voce – ma adesso gli attacchi avvengono alla luce del sole.

Come ieri, mentre le pecore stavano pascolando. Negli anni le mie greggi sono state più che decimate e le aggressioni hanno provocato la morte di un centinaio di capi". L’allevatore è sicuro che i lupi abbiano agito in branco e aggiunge: "Non nascondo di essere impaurito e non solo per il futuro dell’azienda ma anche per la sicurezza personale e della mia famiglia. E’ capitato spesso di uscire di casa e di trovare a pochi metri uno o più animali selvatici che stavano preparando l’assalto. Una situazione intollerabile - conclude – e del resto anche noi siamo vittime come le pecore. Vi assicuro che è dura veder andare in fumo i risultati delle fatiche quotidiane. Tanto più che i predatori provocano un vero e proprio shock nel resto del gregge, compromettendo la produzione di latte e rallentando la nostra filiera". Il contraccolpo insomma è fortissimo perché senza materia prima finiscono per scarseggiare formaggi e latticini in vendita nei mercati di "Campagna amica" del comprensorio. E se Edigio Marcia scruta ora dopo ora l’orizzonte temendo nuovi guai, la Coldiretti rilancia l’allarme rosso sottolineando le criticità di un settore che compie sforzi enormi per rimanere in piedi. La richiesta alle istituzioni è di stilare finalmente un piano nazionale per difendere gli operatori del comparto, veri presidi del territorio collinare e montano, il lupo e gli animali allevati, nel rispetto delle biodiversità, salvando dall’estinzione razze autoctone ovine e bovine dall’estinzione, a tutela di tradizioni secolari.