"L’ultima battaglia" di Faust Cardinali

Apre oggi la grande mostra dell’artista aretino parigino. Appuntamento ad Anghiari. all’interno di Villa Gennaioli

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di Angela Baldi

Con le sue opere ha conquistato perfino il Louvre di Parigi, adesso l’artista aretino parigino Faust Cardinali è quello su cui punta Anghiari: nella cornice di Villa Gennaioli apre i battenti oggi la grande mostra "L’ultima battaglia". Recentemente restaurata e riaperta al pubblico, la villa vanta un magnifico affaccio sul centro storico di uno dei "borghi più belli d’Italia". Classe ’61, Faust Cardinali è nato a Parigi da padre pittore italiano e madre francese, ma già a 9 anni la sua famiglia si è trasferita a Chiusi della Verna. E’ qui che ancora oggi l’artista ha il suo atelier, lo stesso in cui si ritira in estate e dove sono nate tantissime creazioni. Faust viaggia in tutto il mondo ma non abbandona il legame col territorio. Nel suo atelier di Chiusi della Verna sono nate le ultime creazioni, come le sculture fluide (i "polycorpi"), protagonisti della recente mostra alla Sorbona di Parigi. Sua la Chimera aretina parigina esposta al Louvre. L’esposizione anghiarese "L’ultima battaglia" si inserisce nel percorso evolutivo dell’arte di Faust e segna il punto di incontro tra territorio, riferimento e fonte di ispirazione per alcune sue opere, e l’originale fisionomia dell’artista, che sfugge ogni etichetta precostituita. Immancabile il riferimento alla battaglia, che è il soggetto dell’opera realizzata per l’occasione e che dà il titolo all’intera esposizione. La mostra andrà avanti fino al 16 ottobre dal giovedì alla domenica con orario continuato 11-19. Vernissage oggi alle 18 a Villa Gennaioli e aperitivo con l’artista. Proprio tra Casentino e Valtiberina, Faust inizia il suo percorso formativo con le prime esperienze nel campo di disegno, scultura e oreficeria. Negli anni 80 si afferma come creativo designer di gioielli e collabora con importanti aziende. La svolta nel 91: torna a Parigi e sceglie di dedicarsi alla sperimentazione di nuove forme espressive.

Con altri artisti dà vita all’associazione "Artsenal", che ha i suoi spazi espositivi all’interno di una fabbrica abbandonata alla periferia della città. Qui Faust ha il suo laboratorio francesce (l’atelier du diable – lo studio del diavolo) dove porta avanti le sue ricerche e nasce la passione per un materiale innovativo e denso di potenzialità come la resina polivinilica. Questa singolare tecnica è la sua cifra artistica distintiva.