"L’ortopedia potenziata" Ospedale, i nuovi scenari

L’assessore comunale Menichella interviene dopo l’annuncio che il servizio di alta traumatologia non verrà confermato dall’Asl. L’intervento di Casucci

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di Claudio Roselli

"Il mancato rinnovo della convenzione fra Asl Toscana Sud Est e azienda ospedaliero universitario di Careggi per l’alta traumatologia dello sport all’ospedale della Valtiberina di Sansepolcro non significa annullamento di un servizio che in passato si è avvalso della preziosa opera del dottor Fabrizio Matassi. Un servizio avviato nel settembre del 2017 e interrotto nella fase più acuta della pandemia. Semmai, come hanno garantito i vertici dell’azienda sanitaria, verrà rafforzato e reso più stabile, implementando così l’attività dell’ortopedia".

Così Mario Menichella, assessore alla sanità del Comune di Sansepolcro, aggiusta il tiro dopo la risposta del collega regionale Simone Bezzini all’interrogazione del consigliere Marco Casucci della Lega. In altre parole, che c’è l’intenzione di riorganizzare il tutto e al meglio. Menichella poi spiega: "E’ bene ricordare che la convenzione prevedeva solo due accessi mensili alle sale operatorie e agli ambulatori da parte di specialisti di Careggi, mentre oggi l’azienda sanitaria intende conferire un incarico di alta specializzazione nell’ambito della chirurgia ortopedica, che potrà garantire al nostro ospedale – e in generale alla rete ospedaliera aretina – un servizio strutturato e completo. L’amministrazione comunale – conclude Menichella – continuerà a seguire e sollecitare la Asl nelle procedure necessarie per raggiungere un traguardo molto importante per i servizi sanitari della Valtiberina".

Non abbasserà la guardia il consigliere Marco Casucci: "Prendiamo atto – afferma – della volontà espressa dall’azienda sanitaria di ‘implementare’ l’attività ortopedica nella rete ospedaliera provinciale attraverso il conferimento di un incarico di alta specializzazione, ma parimenti monitoreremo l’attuazione di questo percorso in provincia e anche a Sansepolcro". Come dire: vedremo se questo avverrà nei fatti o se saranno soltanto chiacchiere, anche perché non è certo questo l’unico problema della struttura sanitaria biturgense. "Restano ancora irrisolte le criticità relative alla carenza di personale in medicina interna e al pronto soccorso. È necessario, dunque che ci si attrezzi adeguatamente, puntando a far sì che il nosocomio non debba più utilizzare personale proveniente da altre strutture sanitarie della provincia".