L’oro guarda al futuro: "Impegno globale"

Il Summit del gioiello riflette sull’importanza del Made in Italy ma anche sulla necessità di innovazione. Parlano i protagonisti

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di Gaia Papi

I protagonisti della gioielleria e oreficeria Made in Italy, si sono incontrati ad Arezzo per un confronto sulle dinamiche della filiera e del mercato e per delinearne gli scenari di sviluppo. L’appuntamento, giunto alla seconda edizione, è organizzato da Italian Exhibition Group con Comun, Camera Commercio e Arezzo Fiere e Congressi, insieme alle associazioni di categoria di riferimento e istituzioni. All’ordine del giorno visione sul futuro, innovazione produttiva e di filiera, export, formazione, contesto geopolitico e sostenibilità. "Un momento di incontro e dialogo, confronto strategico e programmazione per tutti i protagonisti del gioiello italiano" spiega Lorenzo Cagnoni, presidente di Italian Exhibition Group. "Il Summit del gioiello è un evento fondamentale per il bene del settore – dichiara Stefano Andreis, vicepresidente Federpreziosi – capace di creare una sinergia per affrontare il mercato in modo più costruttivo, mettendo insieme tutti gli attori della filiera".

Una delle principali sfide è "trovare nuove formule per parlare al cuore dei consumatori finali, valorizzando la tradizione orafa made in Italy, ma anche ai giovani e alle loro famiglie, per suscitare il desiderio di fare parte di questa grande filiera dell’eccellenza, scegliendo percorsi formativi che incontrino le necessità di un settore che ha sempre più bisogno di professionisti qualificati per poter continuare a crescere", afferma Claudia Piaserico, presidente Confindustria Federorafi. "I prossimi sette o otto anni saranno cruciali perché ci sarà un forte ricambio generazionale dovuto al pensionamento delle maestranze più anziane", osserva Luca Parrini, presidente Confartigianato.

In questo senso, ad Arezzo "abbiamo attivato un circolo virtuoso che coinvolge gli istituti tecnico-scientifici e le aziende, favorendo il dialogo tra mondo della formazione e della produzione con percorsi di stage in azienda vantaggiosi per i ragazzi che trovano subito occupazione, e per le imprese, che si assicurano giovani talenti formati in base alle reali necessità produttive". Arduino Zappaterra, presidente nazionale Cna, aggiunge: "Per promuovere la crescita della filiera del gioiello, credo sia fondamentale il potenziamento e la messa in rete dei distretti orafi italiani. È inoltre necessario che Arezzo, Valenza e Vicenza collaborino allo sviluppo del quarto polo, ovvero quello campano, e facciano sistema tra loro".