Lodovini: "Vorrei girare un film a Sansepolcro"

È l’auspicio che ha espresso l’attrice biturgense durante una tappa teatrale in Valtiberina. "Sono orgogliosa di essere nata qui"

di Claudio Roselli

"Chissà che magari, su ispirazione dettata da una storia conservata nell’archivio dei diari di Pieve Santo Stefano, un domani non si possa girare un film ambientato in questa meravigliosa vallata nella quale sono nata e cresciuta". L’auspicio è stato formulato da uno dei "figli" attualmente più famosi della Valtiberina: l’attrice Valentina Lodovini, che vanta già ora uno straordinario curriculum fra cinema, televisione e anche teatro, tanto da essere diventata uno fra i volti noti del grande come del piccolo schermo. Nata a Umbertide, ha però vissuto il periodo della giovinezza a Sansepolcro assieme ai genitori e alla sorella e al fratello maggiore, conseguendo il diploma di maturità al liceo scientifico "Piero della Francesca"; una biturgense doc, insomma, che tempi addietro era in tribuna al Buitoni ogni domenica per tifare bianconero quando giocava il nipote, Andrea Chiasserini, nonostante per il suo percorso artistico sia stata importante anche Città di Castello, dove ieri mattina è stata ricevuta nella sede comunale dal sindaco Luca Secondi. In effetti… "Tornare a Città di Castello mi emoziona sempre, perché qui ho mosso i primi passi della mia carriera da attrice e chissà che questo cerchio non possa chiudersi idealmente con un film ambientato tra Valtiberina toscana e Altotevere umbro, i luoghi del mio cuore, e davvero onorata di appartenere". Nell’incontro con il primo cittadino tifernate, la Lodovini – accompagnata dal fratello Michele, che vive adesso a Città di Castello - ha ricordato l’emozione del debutto da professionista al teatro comunale degli Illuminati lo scorso febbraio, dove si è esibita nel monologo "Tutta casa, letto e chiesa", un classico di Dario Fo e Franca Rame.

Un’interpretazione applauditissima dal pubblico su un palcoscenico nel quale Valentina era salita per la prima volta a tre anni e mezzo, da ballerina della scuola di danza di Alessandra Carmignani e che aveva conosciuto nelle prime esperienze da attrice vissute nel capoluogo tifernate, dove nel 2000 si è diplomata al Laboratorio Teatrale Permanente dell’associazione culturale "Ottobre", diretta da Valeria Ciangottini. Nell’incontro in Comune, l’attrice altotiberina non ha fatto mistero della passione per le testimonianze artistiche, culturali e anche paesaggistiche presenti nella vallata umbro toscana: dal Tevere a Piero della Francesca, "di cui – ha ammesso - mi vanto sempre di essere concittadina quando mi presento" e all’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano. "Un patrimonio culturale, sociale, storico per il mondo, dove raccomando sempre di passare a scrittori e cantautori", ha detto.