L’Ivv spegne un forno ma arriva maxi commessa

Verrà ridotta la cassa integrazione ai dipendenti, intanto l’azienda punta su nuovi sodalizi per abbattere le spese e non chiudere

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di Marco Corsi

Una riunione in videoconferenza sulla delicata situazione che sta affrontando l’Industria Vetraria Valdarnese di San Giovanni. Si è tenuta mercoledì scorso alla presenza del presidente della Cooperativa Simone Carresi, del sindaco Valentina Vadi e, collegato da Firenze, del responsabile delle crisi aziendali per conto del presidente Gianni Valerio Fabiani.

È stata ribadita l’assoluta necessità di intervenire per salvare un’azienda storica per tutta la vallata che nel giro di un anno è passata da 60mila euro a 300 mila euro di costi mensili di energia.

Oggi, tra l’altro, inizierà lo spegnimento del primo forno ma c’è una novità importante. Infatti è arrivata una commessa per la produzione di 250mila coppette. Ciò consentirà di riaccendere un macchinario che era utilizzato solo per attività promozionali e di ridurre quindi la cassa integrazione prevista per 13 settimane. 51 i dipendenti che lavorano all’interno dell’azienda. Nell’incontro del 7 settembre con la Regione due le principali richieste avanzate.

Ovviamente la riduzione del costo di energia, diventato insostenibile e la possibilità di sfruttare, se necessario, gli ammortizzatori in deroga. Ma un’altra notizia ancora più importante e che l’Ivv sta lavorando su una partnership con una importante azienda nell’ambito di un progetto che coinvolgerebbe anche il mondo cooperativo.

Questo potrebbe cambiare radicalmente, se dovesse andare in porto, anche gli assetti societari e aprirebbe una nuova strada di sviluppo per l’azienda valdarnese. Ma ancora non ci sono certezze.

È comunque un’operazione che, se si farà, dovrà andare in porto nel giro di poco tempo, perché in queste condizioni l’Industria Vetraria Valdarnese rischia seriamente, nel 2023, di non riaccendere i forni.

Lo stabilimento di Lungarno Guido Reni aveva bloccato la produzione per la prima volta il 15 febbraio scorso, per poi riaccenderli a metà giugno.

In queste settimane il management ha dovuto assumere una nuova drastica decisione, a causa dei costi della bolletta, quadruplicati in dodici mesi. In queste condizioni impossibile andare avanti.

Il blocco durerà almeno fino a Natale.

Poi si spera che qualcosa cambi. Per adesso, molte chiacchiere e pochi fatti. Non sono bastati incontri con politici e amministratori regionali. Il problema è strutturale e investe, per giunta, non solo l’Italia.

Colpisce realtà produttive e famiglie e l’autunno di preannuncia caldissimo.

L’Ivv, che quest’anno ha festeggiato i 70 anni di vita, ha un fortissimo legame con il territorio, con la sua eredità di cultura e tradizioni, da sempre fonte di ispirazione per la creatività dell’impresa. Ha uno stabilimento di oltre 7.500 mq ed è presente in oltre 70 paesi.

Intanto il sindaco Valentina Vadi ha chiamato alla raccolta le istituzioni che devono essere a tutti i livelli mobilitati per questa battaglia, prevedendo provvedimenti rapidi e soprattutto efficaci.

Il sindaco, giovedì scorspo in consiglio comunale ha ricordato che in crisi non ci sono solo le imprese industriali, ma anche le attività commerciali, alcuni delle quali hanno già annunciato lo spegnimento di alcuni macchinari.