L’incubo cinghiali Agricoltori mobilitati

Un appello del settore raccolto da "Alleanza per Bucine" che sollecita interventi delle istituzioni

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BUCINE

Non solo lupi sulle colline e nelle campagne valdarnesi, ma anche un’altra scomoda e sempre più corposa presenza preoccupa gli imprenditori agricoli, quella degli ungulati che ormai sono diventati un vero e proprio incubo. E se nei giorni scorsi, dopo l’ennesima strage di pecore nella Val d’Ascione a Terranuova, la Coldiretti aveva lanciato un nuovo appello alle istituzioni invitandole a stilare un piano nazionale per difendere gli allevatori, in Valdambra è il gruppo consiliare "Alleanza per Bucine" ad alzare la voce per rilanciare le preoccupazioni di un settore trainante dell’economia. E sono stati proprio gli agricoltori del comprensorio a contattare i consiglieri di minoranza per far notare "come a causa della massiccia presenza di ungulati il territorio stia cambiando. Non esistono più le distese di girasoli che da sempre caratterizzano la Toscana – continuano – i campi di grano e di mais, ma solo campi di fieno, l’unica coltivazione che i cinghiali non danneggiano". A preoccupare poi la sicurezza di chi viaggia lungo le arterie di capoluogo e frazioni perché il numero eccessivo di questi animali "costituisce un pericolo per la circolazione stradale e lo testimoniano gli innumerevoli incidenti che avvengono nelle strade".

Gli esponenti di opposizione riferiscono inoltre che gli abbattimenti previsti non sarebbero eseguiti con regolarità e per questo hanno chiesto al sindaco e alla giunta "un impegno concreto per risolvere una situazione che non è più sostenibile" e che sia ripristinato al più presto un sistema regolare di caccia di selezione alla specie, per riportare i parametri delle presenze nella normalità. Il documento è stato presentato di recente e sarà esaminato dai consiglieri comunali nella prossima seduta utile dell’assemblea.